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Il Napoli stavolta è cinico: Milik e Fabian, 2-0 al Salisburgo (primo tempo)

Ancelotti lascia Insigne in panchina e gioca sulla caratteristica degli avversari: vogliono uscire sempre palla a terra. Il Napoli la riconquista, riparte e fa male

Il Napoli stavolta è cinico: Milik e Fabian, 2-0 al Salisburgo (primo tempo)

Senza Insigne

Stavolta il Napoli i gol li realizza e non se li mangia. La squadra di Ancelotti spreca poco davanti e dopo venti minuti è in vantaggio 2-0. Contro una squadra molto ben organizzata, che pressa alto, che si muove a memoria e che ha un evidente punto debole: vuole giocare il pallone in ogni parte del campo. Ed è questo punto debole che il Napoli sfrutta. Recupera palloni e riparte. È la chiave del match. Match che il Napoli gioca senza Insigne lasciato da Ancelotti in panchina.

Il Salisburgo comincia bene. Poi, già all’ottavo, emerge il leit-motiv della partita. Il Salisburgo perde palla in uscita, Mertens la serve a Fabian Ruiz il cui tiro viene deviato in angolo.

I gol

È questione di minuti. Due. Al decimo, Zielinnski illumina e libera Mertens che vede Milik nel corridoio di destra. I famosi tre tocchi, il polacco si libera del portiere in uscita e di destro deposita in porta.

Tutte le occasioni del Napoli nascono così. C’è tempo per un attimo di paura: al 17esimo, pasticcio difensivo di Maksimovic che perde palla, per fortuna sul tocco di Dabbur l’altra punta austriaca Daka è in fuorigioco.

Lo schema è consolidato. E da un angolo nata da palla recuperata, nasce il secondo gol. Con Callejon che al limite dell’area, al volo, serve Fabian Ruiz che di sinistro dal limite dell’area fa una volée e raddoppia.

Il Salisburgo non si ferma mai, continua a giocare e a correre. Produce sempre gioco. Koulibaly si fa ammonire in modo stupido, era diffidato e salterà il ritorno. Quella austriaca è una bella squadra. Pressa a tutto campo, si muove molto bene. Il punto debole è quello individuato da Ancelotti, soprattutto in fase di costruzione dal basso.

Stranamente fuori dal gioco Zielinski che ha toccato meno palloni di tutti: quindici.

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