ilNapolista

Nazionale a 36 anni, Quagliarella: «Me la godo tutta»

Il raduno lampo della Nazionale di Roberto Mancini con la convocazione dell’attaccante di Castellammare di Stabia: «Fabio se lo merita»

L’età non conta

In Nazionale a 36 anni. Fa nulla l’età, fa nulla il fatto che probabilmente per i traguardi importanti potrebbe non esserci, ma Fabio Quagliarella ha conquistato questa convocazione, sia pure per uno stage, a suon di gol. Non contano quelli in campionato, ma la striscia con la quale ha eguagliato Batistuta. «Per me la Nazionale e’ sempre stato un traguardo, per l’eta’ che ho pero’ devo navigare a vista. Sogni? Ce ne sono ma non mi piace dirli» è il mantra dell’attaccante di Castellammare che da quando si è messo alle spalle quella brutta vicenda di stalking subìto sembra un uomo nuovo, diverso. «Ora guardo partita dopo partita, stagione dopo stagione. Indossare questa maglia e’ pesante, quindi un consiglio ai giovani e’ quello di rimanere sereni. Eguagliare Batistuta e’ una grande gioia, era un sogno riuscire a raggiungere un traguardo del genere. Ringrazio la squadra, il mister ed i tifosi. Da solo sarebbe stato impossibile».

«Spingere in allenamento»

«Essere qui oggi e’ una gran bella soddisfazione. Ringrazio il ct per questa gran bella opportunita’. Tornare in Nazionale a 36 anni e’ motivo di soddisfazione ed orgoglio, vuol dire che il ct guarda tutto e tutti. Una mia seconda giovinezza? Non c’e’ nessun segreto se non lavorare bene, con serieta’ e professionalita’. Credo che il riposo sia molto importante, cosi’ come l’alimentazione ed il modo di allenarsi. Io in allenamento spingo, perche’ poi quel che faccio in allenamento me lo ritrovo anche la domenica».

Mancini: «Fabio se lo merita»

Onore concesso anche da Mancini: «Quagliarella sta giocando bene – conferma – è italiano, è capocannoniere e quindi se lo merita. Lui sa la stima che ho per lui, è antica, sa benissimo che può esserci o non esserci, ma in questo momento se la merita. Sui giovani ero ottimista a settembre e lo sono ancora più adesso perché sono migliorati e stanno crescendo. Zaniolo lo avevo chiamato perché lo avevo seguito agli Europei Under 19 e mi era piaciuto, avevamo capito che poteva essere un giocatore del futuro, poi è stato bravo anche Di Francesco a lanciarlo. Ha avuto una crescita velocissima e forse imprevedibile, è un centrocampista moderno, è stato molto precoce. Ora serve mantenersi, lavorando sodo. Ha qualità tecniche e fisiche. Oggi l’unico giovane che ha tante presenze in A è Donnarumma, poi c’è Chiesa. Ai miei tempi giocavano di più».

Raduno lampo

Un raduno lampo di 22 ore che permette al Commissario Tecnico di ritrovare il gruppo a oltre due mesi di distanza dal successo in amichevole con gli Stati Uniti e di iniziare così a preparare i primi due impegni nelle ‘European Qualifiers’ con Finlandia (23 marzo a Udine) e Liechtenstein (26 marzo a Parma). Nel 2019 Mancini vuole un’Italia vincente e sa che è fondamentale partire nel modo giusto nelle qualificazioni ad un Europeo che si giocherà anche in Italia, con lo Stadio Olimpico di Roma che ospiterà la gara inaugurale e altri tre incontri del torneo continentale: « »Siamo una squadra forte e dobbiamo risalire il ranking»

ilnapolista © riproduzione riservata