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Spalletti: «Mia figlia mi ha chiesto perché non poteva venire allo stadio»

Inter-Benevento si è giocata senza spettatori per la squalifica dopo i cori razzisti. Marotta: «Non è giusto squalificare lo stadio»

La chiusura per razzismo

Inter-Benevento si è giocata a porte chiuse per la squalifica dopo i cori razzisti a Koulibaly durante Inter-Napoli del 26 dicembre.

Luciano Spalletti ha così commentato:

«Così non è sport, non è uno spetta­colo, non è calcio. Non si può giocare, bisogna trovare solu­zioni differenti. Mia figlia mi chiedeva perché non poteva venire a vedere la partita. Che cosa le si può rispondere? I penalizzati sono quelli che a Na­tale sono venuti qui, perché amano questo spettacolo».

Due striscioni all’esterno di San Siro

Beppe Marotta ha detto: «Non è giusto squalificare uno stadio quando il 95% dei cittadini ha diritto ad assistere a uno spettacolo importante. Le colpe non sono solo dello sport, è un problema della società civile: ci vuole la collaborazione del governo e dei vari enti perché si crei cultura. Questi fatti vanno deprecati, ma l’Italia non è razzista».

All’esterno di San Siro sono stati esposti due striscioni: «Contro il razzismo, contro la violenza, contro punizioni prive di coerenza» e «La maggioranza non ha ululato ma un suo diritto è stato calpestato».

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