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Seedorf: «Non fermiamo le partite per il razzismo, servono leggi e gesti alla Dani Alves»

Al Corriere della Sera: «Bisogna essere superiori. Io avrei fatto due gol! La sfida è questa, altrimenti si finisce per fare il loro gioco»

Seedorf: «Non fermiamo le partite per il razzismo, servono leggi e gesti alla Dani Alves»

“I razzisti vanno identificati ed espulsi”

Interessante intervista concessa da Clarence Seedorf al Corriere della Sera. Per Seedorf le partite non dovrebbero essere fermate in caso di cori razzisti. Servono norme chiare, è per l’individuazione dei razzisti e la loro espulsione dagli stadi. E auspica gesti clamorosi che disinneschino il razzismo, come quello che fece Dani Alves che raccolse e mangiò la banana che un razzista gli aveva lanciato in campo.

«È sbagliato fermare le partite – dice al Corriere della sera -. Dell’episodio di Koulibaly in Inter-Napoli so tutto. Non ho parlato con Kalidou né con il mio amico Carlo Ancelotti, ma ho opinioni precise. Sono troppi anni che in Italia si accettano i cori razzisti che partono da piccoli gruppi di ultrà. Il 99% delle persone allo stadio sono veri tifosi che hanno il diritto di assistere allo spettacolo per il quale hanno pagato. Non sono d’accordo con lo stop del gioco e l’uscita dal campo».

Seedorf

Per Seedorf servono leggi adeguate, i razzisti vanno identificati ed espulsi come si fa in Inghilterra. E poi – aggiunge – servono gesti clamorosi.

«Non tutti i giocatori hanno la forza emotiva di Dani Alves che in risposta alle provocazioni razziste durante un Villarreal-Barcellona raccolse la banana che gli fu lanciata, la sbucciò e se la mangiò. Mitico. È quello l’esempio da seguire. Bisogna essere superiori. Io avrei fatto due gol! Certo non tutti abbiamo la capacità di mettere in moto un circolo virtuoso da un episodio che ci ferisce, ma la sfida è proprio questa. Smettere di giocare significa dare ragione ai razzisti, fare il loro gioco. E, alla fine, rovinare la festa».

E prosegue: «A quel punto tutto lo stadio dovrebbe applaudire: 70 mila persone che applaudono, neutralizzano i fischi di pochi. Mi è stato suggerito da un tifoso su Instagram. E poi intervenga lo speaker: metta della musica, degli applausi finti ad alto volume. Cancellerebbero tutto il resto. Davanti ai buuu razzisti tutti devono reagire, altri- menti si finisce per essere complici. E questo anche fuori dallo stadio».

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