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Malagò: «È l’arbitro che interrompe le partite, non il Napoli»

Il presidente del Coni torna sulla questione razzismo: “Ci sono delle regole da rispettare, regole poste da organismi nazionali e internazionali”

Malagò: «È l’arbitro che interrompe le partite, non il Napoli»

Il presidente del Coni

Il Napoli non può decidere di sospendere le partite a proprio piacimento, se sente un coro ostile o un buu razzista. È solo l’arbitro che può decidere cosa fare. Scende in campo il presidente del Coni Giovanni Malagò che richiama alle regole tutti i protagonisti dei dibattiti degli ultimi giorni.

«Quindi non è questione di dire se il Napoli può o non può» decidere di sospendere le partite in caso del perpetrarsi di cori razzisti ha detto a margine della presentazione della associazione sportiva della Santa Sede “Athletica Vaticana”. «Al di là delle intenzioni, che possono essere umanamente comprensibili, è l’arbitro che decide che cosa si debba fare».

Ma chi deve decidere?

E qui entriamo su un altro terreno. Si può sapere: è l’arbitro o il delegato della sicurezza? L’articolo 62 comma 6 del NOIF è chiaro:

Il responsabile dell’ordine pubblico dello stadio, designato dal Ministero dell’Interno, il quale rileva uno o più striscioni esposti dai tifosi, cori , grida ed ogni altra ,manifestazione discriminatoria di cui al comma 3 (il quale concerne tutte le manifestazioni espressive di discriminazione per motivi di razza, di colore, di religione,di lingua, di sesso, di nazionalità, di origine territoriale o etnica ecc.) COSTITUENTI FATTO GRAVE, ordina all’arbitro, anche per il tramite del quarto ufficiale di gara o dell’assistente dell’arbitro, di non iniziare o sospendere la gara.

Fin qui, gli stessi Nicchi e Gravina hanno ripetuto che non spetta all’arbitro. Adesso arriva Malagò e dice che non spetta al Napoli ma al direttore di gara. Non si potrebbe trovare una direzione unica, chiara per tutti?

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