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Ponte Morandi / In calo truffe e rapine. E la storia del pompiere che allena i giovani portieri

Giornata interlocutoria in attesa dell’incidente probatorio e dell’annuncio su chi si occuperà della ricostruzione

Ponte Morandi / In calo truffe e rapine. E la storia del pompiere che allena i giovani portieri

In attesa dell’esito della seconda udienza dell’incidente probatorio che inizierà questa mattina alle 9.30, e della decisione di Bucci su chi si occuperà della ricostruzione, annunciata al più tardi per domani, sono davvero poche le notizie riguardanti il Ponte Morandi presenti oggi sui quotidiani.

Soprattutto, si tratta di “curiosità”.

Dopo il crollo in calo truffe e rapine

Il Secolo XIX racconta del calo di scippi, truffe e rapine registrato dopo il crollo del ponte. I dati parlano chiaro: paragonando i mesi di settembre, ottobre e novembre di quest’anno al 2017 i reati sono il 10% in meno. Il motivo lo spiega “una qualificata fonte investigativa” al quotidiano: “Chi compiva questo genere di crimini erano spesso bande in arrivo da fuori regione. Con le difficoltà logistiche di raggiungere e muoversi nel capoluogo ligure dopo il crollo del viadotto questi soggetti non arrivano più a Genova”.

Muoversi in città non è più semplice come prima e anche il traffico rappresenta “un rischio maggiore di essere catturati”.

Nel calo dei reati incide anche l’aumento dei controlli da parte delle forze dell’ordine, reso possibile dal personale arrivato a livello centrale.

Il pompiere diventato preparatore dei portieri

La seconda curiosità la riporta Il Fatto Quotidiano con un lungo articolo a firma di Ferruccio Sansa su Davide Capello che, rimasto con l’auto tra le macerie del viadotto crollato, è stato ingaggiato dal Genoa per allenare i giovani portieri.

34 anni, ex Serie B, Capello lasciò il calcio per l’assunzione nei vigili del fuoco. Stava tornando a casa alla fine del turno quando volò giù dal ponte e si incastrò con l’auto in un anfratto del pilone 10.

Quello del portiere “è il ruolo più bello e completo – dice – devi saper usare le mani, ma anche i piedi. Ma è anche il più difficile, sei tu contro tutti, se sbagli non c’è rimedio”. E aggiunge, a proposito dei portieri: “Devono saper parare e vincere. Ma ancor prima elaborare l’errore e il dolore, riuscire a lasciarseli alle spalle perché fanno parte del gioco e della vita”. Chissà se pensa al gioco del calcio o al volo dal viadotto, quando lo racconta.

FOTO DA IL FATTO QUOTIDIANO

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