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Albiol è per gli intenditori, come il Taurasi

Lo spagnolo sta dimostrando quanto l’esperienza conduca alla maturità, proprio come il Piano di Montevergine che mostra la sua eleganza dopo 5-6 anni

Albiol è per gli intenditori, come il Taurasi

Arrivò nel 2013

È il 23 luglio del 2013 quando il Napoli ufficializza l’acquisto di Raul Albiol, il 27enne difensore spagnolo arriva dal Real Madrid e firma un contratto di quattro anni. Un mese prima, a fine giugno, il presidente, via Twitter, ufficializzava Dries Mertens, mentre qualche giorno dopo, siamo già ai primi di luglio, Callejon. Il botto una settimana dopo, arriva il centravanti da 30 gol a stagione ora al Milan! Gli indizi ci sono tutti e conducono all’alba di un progetto vincente eppure in molti tristanzuoli non fanno che pensare alla partenza di Cavani!

I grandi campioni dell’Irpinia

Anche l’Irpinia ha i suoi grandi campioni, tutti conoscono il grande valore del Fiano di Avellino, bevono Greco di Tufo, apprezzano il Taurasi, quest’ultimo da oltre un secolo ambasciatore dell’Aglianico nel mondo. Mi piace pensare ai vini di questo straordinario territorio come un paio di jeans, non ti poni mai il problema se è di moda o meno, sai che ti calza bene e quindi ne hai sempre almeno uno nel tuo guardaroba che quando non sai cosa mettere, vai rovistando un po’ nell’armadio, lo tiri fuori e sai di aver risolto. E il Taurasi, vino rosso a denominazione di origine controllata e garantita, prodotto generalmente da uve Aglianico al 100%, è proprio così: fuori dalle mode, non sempre tra i primi desideri di bevuta di un appassionato eppure dentro la storia del vino campano e italiano da assoluto protagonista.

Tra questi il Taurasi Riserva Piano di Montevergine ‘12 di Feudi di San Gregorio regala un quadro organolettico importante: il colore rubino è fascinante, il naso piacevolissimo con richiami polposi di amarena e marasca e rimandi speziati, ci sta dentro una carezza di noce moscata e l’anice stellato e quel tocco di tabacco e di erbe aromatiche che suggeriscono bontà, pienezza, maturità, tutte sensazioni che sorso dopo sorso infondono compiutezza e sicurezza. Un po’ come quando il nostro campione valenciano si piazza al centro della sua difesa e non ce n’è per nessuno.

Il solito pettegolezzo sulla pensione dorata

Si pensava, dopo il ciclo chiuso praticamente in panca a Madrid, nonostante i suoi 27 anni, che Raul Albiol arrivasse a Napoli per svernare e godersi una pensione dorada. Si è dimostrato invece un grande professionista. Tolto qualche affanno nel suo secondo anno con Benitez, in certe giornate ha saputo regalarci davvero grandi prestazioni, lucido e arrembante come non mai e mettendoci sempre l’anima, o come la chiamano gli spagnoli garra. Come al 73’ dell’ultimo Napoli-Milan quando il centravanti da 30 gol a stagione ora al Milan si invola verso la porta e lui interviene deciso in scivolata… l’attaccante si arrevoglia e si sfrantumma e cade malamente mandando in totale visibilio tutti i tifosi accorsi allo stadio e davanti alle tv.

Un pilastro della difesa del Napoli Raul Albiol, non a caso richiamato proprio in queste settimane anche dalla nazionale spagnola, dopo oltre tre anni, quasi a sottolineare quanto sia un valore aggiunto il suo percorso calcistico e umano, l’esperienza macinata in campo e fuori, gli anni che affinano, elevano, conducono alla maturità. Proprio come il Piano di Montevergine, Aglianico di rarissima eleganza ma che sa rivelarsi tale solo dopo almeno 5 o 6 anni di affinamento tra botti di diverso taglio e bottiglia, e promette di esserlo ancora di più il Taurasi Riserva duemilatredici di prossima uscita, non a caso premiato con il massimo riconoscimento del TreBicchieri della prestigiosa Guida ai Vini d’Italia del Gambero Rosso nell’edizione 2019. Duemilatredici, l’anno in cui Albiol è arrivato a Napoli.

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