ilNapolista

Fabian Ruiz, un ballerino di flamenco che illumina il Napoli

Testa alta e gambe veloci, due tocchi. Un colpo sottovalutato dai media nazionali, il Barcellona aveva pensato a lui per sostituire Iniesta

Fabian Ruiz, un ballerino di flamenco che illumina il Napoli

Testa alta, gambe veloci, due tocchi

Estate esce dalla tromba di Chet Baker in un’afosa serata di luglio mentre in campo appare per la seconda volta il Napoli targato Zio Carletto. Da Sarriano e sarrista innamorato mi accingo alla visione della partita e vengo rapito, se non dal gioco, da un cigno in mezzo al campo. Tale Fabian Ruiz da Villafranca y Palacios comune andaluso, dal sud della Spagna, da Siviglia, dal Betis, dalla terra del flamenco e della semana santa.

Lui si muove sorretto dal suo mancino, come un ballerino di flamenco. Testa alta e gambe veloci, due tocchi ed è subito luce. Mezz’ala atipica, moderna, dal fisico possente e dalla spiccata qualità emotiva propria dei predestinati: la freddezza. Passeggia nel gioco accanto ad Allan e a Diawara e sembra essersi già trovato più a volte a dividersi birre e problemi con i due compagni.

Snobbato dai media

Trenta milioni è costato il ventiduenne iberico che si iscrive alla classe dei Milinkovic-Savic, dei Pogba o per buttarla sui romantici, dei Gerrard e dei Lampard, ossia quei centrocampisti tutto-campo che in maniera innata sono stati creati dal pallone per divenirne leader e ambasciatori. In un mercato atipico, in cui si cerca ossessivamente quella punta crack che serve da risposta al colpo Ronaldo, il Napoli in sordina ha piazzato un colpo pazzesco che solo in Italia i media hanno snobbato mentre in patria il giovane Fabian è già considerato un futuro importante per il calcio nazionale.

Seedorf

Se volessimo giocare con il passato, cosi come fatto con Hamsik paragonato al Pirlo ancelottiano, Fabian Ruiz ricoprirebbe il ruolo che fu di Seedorf che, all’occorrenza, diventava regista aggiunto in supporto ed in aiuto a Pirlo. È un centrocampista di rottura e costruzione, esploso dopo la partenza di Ceballos (Real Madrid), risultato uno dei migliori in assoluto nella passata Liga tanto che in primavera il Barcellona aveva sondato la possibilità del suo acquisto per sostituire tale Don Andres Iniesta.

Il cigno azzurro sta già rapendo tutti così come sta facendo Ancelotti che, a piccole dosi, sta portando la sua idea di calcio fatta di maggior pragmatismo e meno fraseggio, cambi di gioco e verticalizzazioni frequenti con il capitano, goniometro ai piedi, che pesca angoli a meraviglia e un Verdi che pare un’incognita impazzita pronta a consacrarsi. Questo Napoli sembra la solita festa con gli invitati cambiati di abito ma con la stessa fame e la stessa spensieratezza che hanno contraddistinto il triennio precedente, con invitati nuovi pronti a diventare special-guest e attrazione sotto una musica diversa ma ugualmente godibile. Fabian Ruiz guida la nuova onda azzurra con il suo mancino, i suoi occhi e la sua impronta da predestinato.

ilnapolista © riproduzione riservata