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De Laurentiis: «Cavani? Si manca di rispetto a Mertens e Milik. Sarri voleva smontarmi il Napoli»

L’intervista di Aurelio De Laurentiis a Sky: «Per Cavani avrei dovuto muovermi in prima persona, non l’ho fatto e non lo farò».

De Laurentiis: «Cavani? Si manca di rispetto a Mertens e Milik. Sarri voleva smontarmi il Napoli»

zL’intervista a Sky

Dopo l’intervento a Radio Kiss Kiss Napoli, Aurelio De Laurentiis racconta la sua versione dei fatti anche a Sky. L’intervista integrale è pubblicata qui, ecco le dichiarazioni più importanti del presidente del Napoli, a partire da Cavani: «Falso, io mi muovo in prima persona e finora non ho fatto nulla. Non l’ho preso e non lo prenderò».

Ieri De Laurentiis ha definito Benzema “vecchio”, poi è arrivata la risposta piccata su Instagram dell’attaccante francese. Il presidente spiega: «Non sono arrabiato, perché lui non conosce la nostra ironica impostazione della nostra rubrica quotidiana. Mi dispiace si sia risentito, non volevo mancargli di rispetto. Però oggi non è un calciatore che fa per noi, magari qualche anno fa lo avremmo preso. Purtroppo aveva altri pensieri per la testa. E neanche Di Maria lo è. Pure le notizie su Belotti sono false, così come quelle in merito a Falcao, Zaza, Giroud e Mariano Diaz».

Un torto al Napoli

De Laurentiis parla così di un’eventuale operazione in entrata per il reparto d’attacco: «Si sta facendo un grande torto al Napoli, per due motivi. Innanzitutto bisogna pensare al ritiro, un periodo per capire cosa serve all’allenatore e per valutare gli elementi a disposizione. Poi non è ancora arrivato Milik, che quando ha giocato ha fatto tanti gol. Purtroppo non lo abbiamo valutato per colpa degli infortuni, ma l’abbiamo pagato tanto perché ci aspettiamo tanto da lui. E dobbiamo aspettarlo, anche per rispetto: non si può buttare via un calciatore forte e un grande professionista. Poi abbiamo Mertens, che da prima punta ha fatto tutti quei gol: bisogna avere una grande adorazione e rispetto per lui. Che significa voler un altro attaccante, mettere in disparte Mertens?»

«Callejon ha fatto sempre bene, si è messo a disposizione di Benitez e Sarri e ora sta lavorando alla grande con Ancelotti. Poi Insigne, che è una forza della natura. Verdi ha tre funzioni, da punta centrale e da esterno sia destro che sinistro. E infine Inglese, che è ancora da verificare: se l’anno scorso ha fatto quei gol al Chievo, magari al Napoli ne avrebbe fatti 20 e ora si direbbe che per noi è incedibile».

«È chiaro che l’ultima parola l’avrà Ancelotti, che magari mi chiederà di cedere qualcuno per valorizzarlo. Ma questo lo vedremo alla fine del ritiro. Io mi sono speso abbastanza per avere tre partite di grandissimo livello, quando vai a Dublino a giocare contro la finalista di Champions che è il Liverpool hai modo di verificare il lavoro del ritiro. Non avremo ancora Mertens, che arriverà tardi e bisognerà fargli capire i nuovi schemi. Però poi giochiamo contro il Borussia Dortmund e successivamente con il Wolfsburg. In quel periodo lì, dal 12 alla fine abbiamo qualche giorno per decidere se fare qualche altro movimento. Ma se non dovesse uscire nessuno, non sapremmo neanche come utilizzare i calciatori».

Il terzino destro

«Prenderemo un calciatore in quel ruolo – spiega De Laurentiis. Sabaly ha avuto un incidente, per quanto riguarda Lainer non mi sono preso con gli agenti, e ho detto a Giuntoli di non voler più avere a che fare con persone che non sono capaci di rappresentare un calciatore. Ho perso del tempo inutile, mi dispiace per Lainer che si è scelto degli agenti non all’altezza. Probabilmente lui voleva venire. Abbiamo bisogno di un giocatore che possa giocare a destra o a sinistra. Ci piace molto Arias, ma stiamo studiando altri cinque o sei profili. Toljan? Ci interessava verificare il suo gioco, però Ancelotti ha detto che non va bene. E ci siamo mossi su altre pedine».

Cristiano Ronaldo

«Ho pensato di prenderlo, come si fa a non prendere in considerazione un’ipotesi del genere? Mi colpì alla finale degli Europei con il Portogallo, quando lui dalla panchina incitava più dell’allenatore i suoi compagni. Mendes mi chiese cosa ne pensassi, io gli risposi che mi piaceva ma che non era un’operazione per le tasche del Napoli. Non potevo mettere in crisi la società. Doveva guadagnare 100 milioni lordi? Se avessi convinto il Real Madrid a darcelo a una cifra congrua, avrei tenuto i primi 250 milioni di fatturato per il Napoli e avrei lasciato a lui i successivi 100. Perchè, se con CR7 non fai neanche 350 milioni di fatturato, non ha senso prenderlo».

«Ora lui prenderà 20 milioni dalla Ferrari e altri soldi da altre parti, è chiaro che il gruppo Agnelli/FIAT si può permettere di fare qualunque tipo di offerta perché, quella che è la mia classica impostazione dei diritti d’immagine, va oltre. Loro hanno Jeep sulla maglia, noi in Serie C avevamo i nomi dei miei film: non regge il paragone. La FIAT è talmente forte da crearsi talmente tanti sponsor da potersi permettere certi movimenti».

De Laurentiis e le speranze in campionato dopo l’arrivo del fuoriclasse portoghese: «La Serie A, ora, è ancora più intrigante. Pensate che bello battere la Juventus di Ronaldo, perché poi qualcuno ci riuscirà. L’asse del calcio spagnolo ora si è spostato in Italia, tra Carlo Ancelotti e Ronaldo. È stata una mossa molto intelligente di Agnelli, perché sarebbe stato difficile stimolare i tifosi andando avanti con Allegri e con la stessa squadra. Questa è stata una grande trovata, è stato davvero bravo».

Ancelotti

De Laurentiis su Ancelotti: «Andiamo d’accordo su tutto, abbiamo grande esperienza. Due uomini così non possono non andare d’accordo, non c’è contrapposizione possibile. Ci può essere un dibattito, ma sempre costruttivo. È uno che ti stimola e accetta di essere stimolato, il contraddittorio è sempre intelligente. Sembra una persona quasi dormiente, invece è un grande trascinatore. Non ti annoi mai quando parla, di qualsiasi argomento. Una vacanza con lui sarebbe meravigliosa, infatti mi sono fatto un regalo portandolo a Napoli».

La fine del rapporto con Sarri: «Non mi è piaciuto quando ha detto che abbiamo fatto tutti e due degli errori, io non credo di averne fatti. Anche nel momento in cui non l’ho contestato non ho sbagliato, perché sarebbe stata la cosa più ovvia per come si stava comportando con tanti rinvii. Aveva un contratto, avrei potuto dirglielo perché stava facendo un atto non accettabile nei confronti di calciatori che lui stesso aveva valutato di non grandissimo calibro. Questi giocatori gli hanno dato tanto, li ha violentati nei suoi fantastici allenamenti ma loro hanno sempre risposto alla grande. Poi, cosa ancor più grave, voleva smontarmi la squadra, portandola tutta in Inghilterra. Ho dovuto fare la voce grossa con Marina, per farmi garantire che da qui non si sarebbe mosso nessuno. Poi si è preso Jorginho, perché ad Ancelotti piace Diawara e c’era l’intenzione di spostare Hamsik in quella posizione»

Chiusura di De Laurentiis su Reja: «Edi è un amico di famiglia, ha fatto parte di un Napoli diverso. Non si può dimenticare un uomo che ha dato tanto al Napoli, un amico con cui mi sono sempre sentito. E soprattutto io ho grande considerazione delle persone mature, infatti non uso mai le parole anziane o vecchie perché si è giovani dentro. Perché non avrei dovuto sfruttare l’esperienza di una persone perbene? E mi sono detto: ‘Aurelio, tienitelo vicino. Potrà servirti in qualsiasi idea possa venirci in mente’».

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