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Sconcerti: «Nelle scuole calcio c’è un concetto aberrante di socialismo»

«Stiamo vivendo un cambiamento di costume, oggi non esiste più la selezione per il calcio dei piccoli».

Sconcerti: «Nelle scuole calcio c’è un concetto aberrante di socialismo»

Botta e risposta con De Laurentiis

Al convegno della Federico II sul Var, dopo gli interventi “lunghi” di Rizzoli e De Laurentiis, botta e risposta tra il presidente del Napoli e Mario Sconcerti, giornalista e commentatore sportivo. La proposta di ADL: «Sostituzioni senza limiti, i più piccoli cominciano a stancarsi, non ce la fanno a seguire il calcio, troppo lunga la partita di 90 minuti, preferiscono i videogame».

Sconcerti ribatte: «Uno dei problemi è perché il nostro calcio da anni non crea un fuoriclasse. Il nostro problema è trovare i giocatori da Nazionale, non l’allenatore. Un Paese felice gioca un calcio felice, un Paese triste gioca un calcio triste. Dipende secondo me anche dalle reazioni del Paese al quotidiano. Negli ultimi vent’anni è scomparsa la strada, è scomparso l’oratorio. Sono scomparsi gli spazi stretti. vengono portati nelle scuole calcio, concetto aberrante di socialismo, devono giocare tutti perché tutti pagano. Viene a cadere il concetto di selezione originario. Abbiamo vissuto un cambiamento di costume, oggi ci sono i computer, le playstation, i telefonini, i ragazzi restano in casa».

«Non c’è dubbio che la Lega debba essere la Confindustria del pallone e che si debba andare verso il campionato d’Europa. Non c’è dubbio però nemmeno che proprio per la qualificazioni in quel campionato c’è bisogno di arbitri assolutamente indipendenti»

 

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