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Convegno Var, Rizzoli: «Errori arbitrali ridotti all’1%, simulazioni ridotte del 43%»

Rizzoli: «Le ammonizioni per proteste si sono ridotte del 20%. Abbiamo proposto che possa essere richiesto due volte dall’allenatore»

Convegno Var, Rizzoli: «Errori arbitrali ridotti all’1%, simulazioni ridotte del 43%»
foto Sergio Chesi

All’Università Federico II

Appuntamento di Football Leader con una tavola rotonda sul Var. Presenti, tra gli altri, Aurelio De Laurentiis, Nicola Rizzoli, Mario Sconcerti, Renzo Ulivieri, il prorettore Arturo De Vivo, il professor Guido Trombetti. Condotta dal giornalista Toni Iavarone.

Rizzoli

Rizzoli: «Sono contento di parlarne a Napoli, con gli studenti. Il confronto è sempre positivo. Voglio ricordare che si tratta di un’innovazione, siamo partiti con un anno di anticipo. Abbiamo dovuto fare delle registrazioni successive in corso. I numeri senz’altro ci aiuteranno a capire l’apporto del Var.

Rizzoli spiega il campo di applicazione, del Var, spiega che il protocollo è mondiale non italiano. L’obiettivo è correggere solo gli errori gravi, ovvi. Dove rimane il dubbio di interpretazione, deve restare la verità del campo e decide l’arbitro. Il Var è un qualcosa che entra in gioco dopo la decisione del campo. Nessuno dà un input dall’esterno. Anche dopo la comunicazione col Var, la decisione è presa sempre e solo dall’arbitro.

Statistiche

Tra le statistiche offerte, rispetto allo scorso anno le ammonizioni sono calate del 14% e quelle per proteste del 19%. Le simulazioni sono diminuite del 43,7%. Le ammonizioni per comportamento antisportivo sono diminuite appena del 5%. Espulsioni ridotte del 6,4%. Le espulsioni dirette per proteste sono calate da 11 a 1.

Si è ridotto il tempo di decisione del Var. Nelle prime tre giornate è stato di 1 minuto e 22 secondi; nelle prime sei giornate di 40 secondi; il tempo medio oggi è di 31 secondi. Il tempo per cambiare la decisione, cioè per un overrule, è sceso da 2 minuti e 35 secondi a 1 minuto e 22 secondi.

Il tempo effettivo è aumentato di 43 secondi rispetto all’anno scorso e di due minuti rispetto a due anni fa.

346 partite (fino alla 33esima giornata): 1736 check, 5 a partita. Tutte le situazioni sono già controllate, è inutile che venga richiesta dagli allenatori. Abbiamo chiesto alla Fifa di lasciare agli allenatori di fare due richieste a partita.

105 gli overrule, i cambi di decisione. Quindi eliminati 105 potenziali errori. Delle 105, 69 sono state effettuate dall’arbitro dopo aver rivisto di persona; le altre direttamente dal Var.

Su 105 correzioni, sono stati effettuati 17 errori di cui 8 hanno inciso sul risultato.

Gli errori arbitrali lo scorso anno sono stati del 6%, col Var si sono ridotti all’1%

Fuorigioco

Rizzoli chiede agli studenti: «Secondo voi il fuorigioco è oggettivo? Vi posso dimostrare che non è un fatto, il fattore umano incide sulla situazione: il momento in cui si scatta il frame e la prospettiva da cui osservo». Mostra quanto tempo ci voglia in situazioni al limite come il fuorigico di Icardi nel derby. Gol che fu annullato.

Mostrano anche il gol di Mertens all’Atalanta. «Rimane la verità del campo, perché si tratta di pochissimi centimetri e non si è in grado di stabilire la giusta prospettiva. Quindi rimane la verità del campo». Sempre Atalanta-Napoli, il fuorigioco di Hamsik più facile da stabilire per il braccio di Marek.

Fallo di mano

«È una regola difficile, ambigua, bisogna verificare l’intenzionalità del giocatore. Se ho l’intenzione di impattare con il corpo, oppure se ho il braccio largo o in posizione non consona». Mostra il rigore in Milan-Chievo, con una scivolata del Chievo con braccia larghe, quindi l’intento è di creare un ostacolo al tiro. E quindi dev’essere punito col rigore.

Mostra Napoli-Bologna, il fallo di mani di Koulibaly. «Palacio si gira rapidamente, Koulibaly non si aspetta il tiro, ed è a presidiare la sua porzione di campo, non aumenta il volume, poi il pallone va sul suo braccio. Quindi non è punibile».

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