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La Juventus e la calma attesa di Napoli e del Napoli (è scomparso persino Higuain)

In città c’è ovviamente palpitazione, ma la partita è stata avvicinata con grande tranquillità, senza isterismi. E senza agitare il fantasma di Gonzalo.

La Juventus e la calma attesa di Napoli e del Napoli (è scomparso persino Higuain)
Foto Ssc Napoli

La differenza

Pochi minuti fa, abbiamo pubblicato sul Napolista un pezzo che racconta la vigilia agitata dell’ambiente-Juventus. Forse agitata è eccessivo come termine, ma di certo a Torino non sono più così sicuri rispetto alla superiorità della loro squadra. Rispetto al fatto che andrà tutto bene, forse Crotone e Madrid hanno un po’ cambiato qualcosa nell’attesa della squadra bianconera rispetto a sé stessa, a un campionato chiuso che si è riaperto all’improvviso. Al tempo stesso, Napoli vive un’attesa calma, non violenta, non infuocata.

Chiariamoci: c’è tensione, c’è palpitazione, del resto siamo di fronte a un abbozzo di spareggio-scudetto. Lo sapevamo fin dal sorteggio dei calendari che arrivare ad aprile con la chance concreta di vincere il campionato avrebbe trasformato la trasferta a Torino in un match (ancora più) determinante. Detto questo, però, non c’è molto altro da dire. Il Napoli vive questa vigilia con relativa tranquillità. Anzi, paradossalmente c’è molta meno concitazione oggi che cinque mesi fa, al tempo della gara d’andata. I dubbi di Sarri e su Sarri riguardano la formazione da schierare, si parla di Milik e Mertens e Hamsik e Zielinski, si parla di campo. Non si è esasperata l’etica della depredazione, si sta andando verso domani sera con la consapevolezza dell’importanza ma senza alzare troppo i toni.

Higuain

Persino il fantasma di Higuain è agitato più da Torino verso Napoli che nella direzione opposta. Basta rileggere il pezzo di Tuttosport che abbiamo riportato (link sopra): «Il bomber ha messo in piedi un personalissimo e infuocato derby con la società Napoli per il quale non può “permettersi” di vederli trionfare, per di più davanti ai suoi occhi, subendo una sconfitta doppia rispetto ai compagni».

Incredibile, ma vero: almeno in apparenza, si va allo Stadium senza complessi di ansia, senza troppa retorica. Anche nei confronti del traditore. Anzi, è l’ambiente della Juventus a cercare di smuovere le nostre paure del passato, consci del fatto che il confronto diretto è stato sempre deciso dal gioco sottile della psiche. Magari c’è anche un po’ di scaramanzia di parte napoletana, si parla poco di Gonzalo perché parlarne tanto ha sempre portato male.

Però, come dire: c’è qualcosa di diverso, nel Napoli che sta per viaggiare verso Torino. Non vogliamo arrivare a dire maturità, quello è un concetto troppo legato all’esito del campo per poter essere “anticipato” così. Mettiamola in un altro modo: c’è consapevolezza rispetto a ciò che è stato fatto, a ciò che questo campionato è stato e potrà essere. C’è capacità di gestire il lato emotivo di una partita che va ben oltre il campo, ma che il Napoli vuole giocare proprio lì, solo lì. Sul campo, appunto. Non possiamo che registrare questa nuova tendenza, ed esserne felici. È sintomo e indice di forza mentale.

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