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Busacca: «Il Var è come la rete dei funamboli: impossibile tornare indietro»

Massimo Busacca, designatore arbitri Fifa, torna anche sul caso-Buffon: «Spesso noi arbitri decidiamo d’istinto, in pochi istanti. Come i portieri».

Busacca: «Il Var è come la rete dei funamboli: impossibile tornare indietro»

L’intervista alla Gazzetta

Massimo Busacca, designatore arbitri Fifa, apparteneva al partito degli scettici del Var. Ha cambiato idea, o almeno è questo il messaggio che veicola nella sua intervista alla Gazzetta dello Sport, in edicola oggi. Le sue parole: «Quando abbiamo iniziato la
sperimentazione, marzo 2016, non credevo potessimo arrivare ai Mondiali con il Var. Ma come tutte le cose della vita era giusto provare. Beh, dire che ho cambiato idea è poco… Anzi, dico grazie al Var. Mi sono commosso quando l’Ifab, a marzo, ha dato l’ok definitivo».

Busacca argomenta il suo cambio di prospettiva: «Ora gli arbitri hanno un prezioso alleato: una svista importante può distruggere la carriera. E poi non è giusto che una gara sia decisa da un errore mostrato in tv dopo pochi secondi. È come la rete per un funambolo: se cadi, ti salva. Ma chi va in campo non deve avere paura di fischiare o, peggio, demandare alla tecnologia. Noi ci alleniamo più di prima, vogliamo formare e avere arbitri di grande personalità. Del resto, un funambolo che ha paura, cade».

 

Su Buffon

Busacca torna anche sull’episodio di Madrid e sulle successive critiche di Buffon: «L’arbitro fischia in meno di un secondo: non si ha tempo per pensare ad altre cose. Il nostro è un lavoro complicato e ci si basa pure sull’istinto, Come per i portieri. A volte
si decide senza vedere. Certo, la Var aiuta ed evita i gravi errori».

Il ruolo dell’Italia: «Coverciano è all’avanguardia, per quanto riguarda  ‘implementazione del sistema Var. C’è anche il simulatore, perfetto per i nostri test. Sul futuro, posso dire che tornare indietro è impossibile».

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