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Perfetti (S)conosciuti, far incontrare le Napoli che non si parlano

Stasera al Museo Madre un aperitivo che è qualcosa di diverso d un appuntamento per lobbisti, ce lo spiega Gabriele Dandolo

Perfetti (S)conosciuti, far incontrare le Napoli che non si parlano

Metti, una sera (precisamente giovedì 30 novembre alle 18), un aperitivo al Museo Madre, una chiacchierata tra un imprenditore esperto di tecnologie ambientali e un ingegnere attualmente presidente della Municipalità che comprende Chiaiano, Piscinola, Marianella e Scampia.

Aggiungi che entrambi hanno meno di quarant’anni. Condisci il tutto con un djset e otterrai la formula di Perfetti (S)conosciuti, l’aperitivo networking ideato da Francesco Marrazzo e Gabriele Dandolo per dare nuova linfa alla Napoli under 40.
Conosco Gabriele da molto tempo, l’iniziativa mi sembra intrigante e approfondire, quindi, mi sembra quasi obbligatorio.
 
Tu e Francesco lavorate entrambi nel campo della comunicazione, quindi non mi sorprende che abbiate organizzato questo evento. Noto, però, una novità interessante rispetto alle classiche iniziative: in Perfetti (S)conosciuti mi pare che l’obiettivo non sia tanto quello di approfondire un argomento, quanto quello di mettere in rete competenze e professionalità. Come vi è venuta l’idea?
Quest’estate eravamo insieme in piscina, sul Vesuvio divampavano gli incendi e sui giornali le polemiche. Ci siamo detti che a Napoli e in Campania esistono sicuramente le professionalità per prevenire i rischi ambientali, solo che non sono in rete, non fanno sistema. Spesso i professionisti e gli operatori del settore neanche si conoscono. Gli eventi formativi sono organizzati prevalentemente dagli ordini professionali e sono rivolti ai propri iscritti. Ciò risponde molto bene alla finalità formativa, ma è totalmente inadatto alla sinergie tra competenze diverse. Un ingegnere e un imprenditore, a Napoli, hanno poche possibilità di incontrarsi fuori da un contesto lavorativo, la nostra ambizione è proprio questa: far sì che ci si conosca prima per poter, un giorno, lavorare insieme.
Ma a Napoli, dove il “tengo la conoscenza” è prassi purtroppo largamente utilizzata, credi che ci sia realmente bisogno di creare una rete di questo tipo?
Il sistema al quale fai riferimento tu è un elemento di blocco del sistema. Quello che abbiamo in mente noi è un elemento di sviluppo. La “conoscenza”, intesa all’italiana, è un modo per aggirare le procedure, per ottenere un vantaggio individuale, spesso a scapito della collettività.
Il network che vogliamo costruire, invece, è pensato a vantaggio della società, per portare nuove energie e competenze in un sistema chiuso. Chiacchierando in maniera informale ad un aperitivo, un amministratore pubblico ed un imprenditore (o un avvocato, un commercialista, un geologo, un comunicatore…) possono avere un’idea da sviluppare. Idea che non nascerebbe se quegli sconosciuti non si fossero mai incontrati.
 
Il primo incontro avrà la formula aperitivo+djset ed il focus sarà su “Innovazione e conoscenza contro il rischio ambientale”. Angelo Bruscino, imprenditore della green economy, e Apostolos Paipais, Presidente dell’VIII Municipalità di Napoli saranno i testimonial. Sarà il primo di una serie di eventi organizzati con la stessa formula?
Ancora non lo sappiamo. Vogliamo far crescere questo network, ma anche le formule che utilizzeremo saranno informali come gli incontri. In questo momento ci è sembrato interessante vederci al Madre, dove è in corso una mostra atipica su Pompei. La prossima volta, magari, sarà un brunch in un altro luogo. Il tema sarà sicuramente diverso e molto dipenderà anche dall’attualità. Al momento abbiamo alcune suggestioni sui temi dei beni culturali e della mobilità sostenibile.
Un’ultima cosa: la vostra platea di riferimento sono gli under 40, come mai?
I quarant’anni sono una soglia mobile, di certo non abbiamo intenzione di chiudere aprioristicamente il network sulla base della data di nascita. Crediamo, però, che siano tanti i giovani impegnati nelle loro attività a Napoli e nella sua area metropolitana che per affinità, vissuti e contesti potrebbero dar vita a nuovi progetti, ma non hanno mai avuto modo di incontrarsi tutti in un unico luogo.
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