Una prima mezz’ora da favola, per il Napoli, poi lo stop dell’algerino che cambia l’inerzia del match. Nella ripresa ci sarà da soffrire.
Un grande inizio
Che bella partita, al San Paolo. A corrente alternata, prima il Napoli e poi il Manchester City. Il what if, ovviamente, è l’infortunio di Faouzi Ghoulam. Poggia male il ginocchio, l’algerino, mentre il Napoli tiene il campo da grande ed è già in vantaggio. Meritatamente, tra l’altro, dopo 20 minuti di grande pressione e uno splendido gol di Insigne. Uno-due bellissimo con Mertens, il passaggio del belga è poesia, il controllo e tiro di Lorenzo è di gran classe.
Il Napoli è andato in vantaggio perché ha giocato benissimo, e questo vuol dire attaccare bene e non far giocare il City. Fino all’infortunio di Ghoulam, la squadra di Guardiola è (stata) limitata a qualche buona iniziativa di Sané in velocità. Dopo, però, un Napoli disorganico e disorganizzato è stato attaccato in maniera convinta dagli avversari. Maggio a destra, Hysaj a sinistra, il gol di Otamendi arriva – per ironia della sorte – mentre l’albanese occupa la sua posizione naturale. Otamendi, però, lo sovrasta letteralmente.
Dopo, si è rivista la supremazia del Manchester City. “Colpa” di un Napoli entrato in sfiducia, ma anche impossibilitato a mantenere certi ritmi, tra l’altro con giocatori diversi. La traversa di Stones è casuale, ma è un segnale. Ci sarà da soffrire, nella ripresa. Il ricordo della prima, bellissima mezz’ora del Napoli deve scolorire in una partita di grinta e abnegazione. Vediamo come andrà.