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La noia di Napoli-Juventus, tra odio eterno e accuse di razzismo

Più che democristiani, a Napoli moriremo antijuventini. E su Twitter accuse di razzismo al Napolista per aver dato dei calabresi ai bianconeri

La noia di Napoli-Juventus, tra odio eterno e accuse di razzismo

A Napoli moriremo antijuventini

Entriamo non senza una qualche nota greve nella vigilia della eterna madre di tutte le partite. A Napoli fa passerella l’Europa e lo Shakhtar fa diecimila coraggiosissimi al San Paolo, cambiano i moduli i giochi e le tecnologie, ma alla fine si muore tutti antijuventini. Un po’ come in Italia nascono dieci partiti a sinistra e cinque a destra ma si muore un po’ tutti democristiani – con l’aggravante che almeno una volta gli scudocrociati avevano il coraggio di dare un nome ad un partito mentre oggi neanche più quello si riesce a trovare, tra mosse dei cavalli e movimenti politici che hanno per nome un verbo servile coniugato alla prima persona plurale (aspettando i riflessivi e pronomiali).

Per fortuna il campo, a Napoli, viaggia in modo del tutto sfasato col resto del mondo. Senza calcare la mano, direi che il campo nun da’ retta a nisciuno, e in questo antico solco usa, come il verso della canzone richiede, la giusta currea. Ma sui social impazza tutto il possibile.

Il derby

Il Napolista pubblica un microtweet di quelli quasi commoventi per candidezza – “Sta per cominciare il derby. #JuventusCrotone”. Sarà forse l’hashtag, sarà il carattere conciso, sta di fatto che il tifo bianconero e non si scatena. “Razzisti”, “Vergognosi”, “Insinuazioni da denuncia penale”. Nel calcio italiano si va oltre il paradosso del mentitore, si sgretola persino il teorema di Gödel assieme alla logica del prim’ordine: se dai del calabrese a qualcuno sei, infatti, razzista. Non si fa. È dunque più corretto certe esternazioni violente tenersele per sé. Magari trovi una scusa e ti fai da parte – che so, ti fai un’operazione alla mano, faccio per dire – ma senza scantonare.

Sarò in giro per l’Europa

Insomma, tra antichi e nuovi democristiani ed eterni noiosi antijuventini, la palma del weirdo del tifo va allo juventino antirazzista che lo sfottò sul Var lo accetta pure, persino qualche critica ad Allegri, purché non si esageri e gli si dica che è nato a Petilia Policastro o San Mauro Marchesato. C’è un limite a tutto. Per noi, invece, la partita di venerdì tutto sommato un pienone neanche lo meriterebbe. Forse abbiamo anche altro da fare. Io personalmente viaggerò per l’Europa in quelle ore, dove il Napoli è di casa. L’Europa vale più del solito gruppo di soveratesi in gita premio. O comunque, se proprio insistete, me la vedo in differita.

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