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Godiamoci questo Napoli, abbandoniamo le zavorre emotive

Napoli-Sassuolo, la partita non guardata. L’intervista di Benitez chiarisce una volta di più perché sono stato rafaelita e sono sarrita (dalla prima)

Godiamoci questo Napoli, abbandoniamo le zavorre emotive
Foto Ssc Napoli

Il momento presente, e quello successivo

Sto leggendo un piccolo e prezioso libro, si intitola “Andanza”, l’autrice è l’americana Sarah Manguso (NN editore, 2017 – trad. Gioia Guerzoni). Un libro composto da piccole prose, che racconta la storia di un diario, di un diario sciolto in rielaborazione narrativa. Un libro fatto di efficacissimi scatti, di accelerazioni e pause; un equilibrio privato reso pubblico attraverso il gioco delle parole. In un passaggio, nelle prime pagine del libro, Manguso scrive: “Avevo ancora bisogno di annotare il momento presente prima di poter entrare in quello successivo, ma volevo anche capire come abitare il tempo senza inciampare in un difetto del carattere”.

E se anche noi avessimo bisogno di annotare il momento presente prima di entrare in quello successivo? Il momento successivo è mercoledì, il momento presente è il fischio finale della partita di ieri; un momento che fissa e certifica 31 punti su 33 disponibili. Assaporiamolo. Punti meritati, punti guadagnati senza particolari sofferenze o esitazioni. Godiamocelo. Il momento è adesso con il Napoli al primo posto e con ottobre che sta finendo in maniera molto diversa da come finì l’ottobre dell’anno scorso; dove si persero qualche partita e dei punti fondamentali per il prosieguo della stagione. Mesi in cui serpeggiava il malumore. Il momento è raro ed è importante. Vorrei davvero che ci rendessimo conto di dove ci troviamo e con quale sicurezza ci siamo arrivati. Vorrei che imparassimo a sorseggiare il momento, a farne parte sul serio.

Sei centrocampisti titolari

Invece leggo quello che scrivete qua e là, tifosi, amici o conoscenti. Vorreste sempre in campo chi è in panchina, vorreste un altro portiere, vorreste una rotazione maggiore in difesa, salvo massacrare Chiriches per ieri, dopo averlo esaltato mercoledì scorso. Lo stesso calciatore. Vorreste, l’ho letto, addirittura un minutaggio maggiore per Giaccherini, ma sul serio? Vorreste sei centrocampisti titolari, vi cito a caso: “Nessuno tocchi il capitano”; “Io vorrei sempre Rog”; “Zielinski, però, è in grado di risolvere una partita da un momento all’altro”; “Allan è imprenscindibile”; “Come fa girare la squadra Jorginho nessuno”; “Io farei giocare dal primo minuto sempre Diawara”.

Io non vorrei niente di tutto questo, vorrei solo che si continuasse a vincere. Non riesco a lamentarmi di una squadra che gioca così bene e che vince. Non ce la faccio. Annotiamolo il tempo presente, godiamoci questo lunedì da capolista, prendiamoci i complimenti, lasciamo Marocchi e Vialli alle loro banalità. Mettiamoci le nostre zavorre emotive alle spalle.

Rafa e Maurizio

Abitiamo questo tempo, come scrive Manguso, impariamo come dice lei (ma anche come ha detto Benitez, l’altro giorno, in fondo) a non inciampare in un difetto del carattere. Dopo saremo pronti anche per mercoled,ì per divertirci di nuovo, come è giusto che sia per una partita di Champions League contro il Manchester City, al San Paolo.

Mi ha fatto piacere leggere l’intervista a Benitez, un uomo che si conferma sempre di grande intelligenza e cultura. Uomo che, nel fare i complimenti a Sarri, esprime un concetto sul quale sono fissato e che ho ribadito spesso nei miei articoli; ovvero che il Napoli di Sarri non sarebbe stato possibile se prima non ci fosse stato quello di Benitez, sono squadre figlie della stessa filosofia, che è quella del controllo del gioco ma è anche quella che migliora i calciatori. I calciatori che c’erano con Benitez hanno cominciato un percorso di miglioramento tattico e tecnico che con Sarri è proseguito, si è completato. Chi c’era con Benitez ha capito che a Napoli si può vincere, con Sarri se ne è convinto. Ecco perché io sono stato Rafaelita e sono Sarrista, perdano tempo gli altri con tute e cravatte. Il mio sogno è di intervistarli entrambi, di portarli a cena.

Mertens è centravanti da un anno, in questo periodo ha fatto 42 gol in 52 partite, salutando davvero tutti gli altri. Un vero fenomeno.

Il Napoli va benissimo ma vanno molto bene anche le altre, perciò bisogna provare a mantenere questo ruolino impressionante se si vorrà incantare fino alla fine.

 Note a margine

  • Non ci occuperemo più in questa sede di quello che diranno Marocchi, Vialli e compagnia bella.
  • Non ci occuperemo più in questa sede di chi desidera costantemente un altro portiere. Il portiere è Reina, da qua a giugno. Ci occuperemo di sostenerlo pur non sapendolo perfetto, questo è evidente.
  • Oggi è il compleanno di Diego Maradona, gli faccio gli auguri e da qualche parte continuo a ringraziarlo.
  • #IoStoConSarri al solito.
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