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Il Napoli si è ritrovato o il Benevento è troppo debole? La risposta non esiste

Nei giudizi alle partite del Napoli portiamo il nostro carico di percezioni. Il derby campano è racchiuso in una frase di George Saunders

Il Napoli si è ritrovato o il Benevento è troppo debole? La risposta non esiste
Hamsik e Insigne se la ridono (Carlo Hermann)

La nostra percezione

Si può dire quasi niente sulla partita di ieri o dire qualsiasi cosa, e questa cosa detta sarebbe comunque vincolata alla nostra percezione parziale. La cosa da dire è diversa a seconda di chi la dice, da chi la direbbe, da chi la dirà; si potrebbe dire così: il Napoli ha vinto 6 a 0 perché ha ritrovato la prestazione, giocato un bellissimo primo tempo e agevolmente controllato il secondo. Sarebbe falso? Sarebbe vero? Probabilmente non sarebbe distante dal vero.

Ma la cosa da dire potrebbe anche essere detta così: il Napoli ha dominato perché il Benevento è troppo debole, non c’è stata partita, eccetera. Sarebbe falso? Sarebbe vero? Anche qui non falso, non del tutto vero.

Come si fa? Bisognerebbe cercare la terza cosa, che non è la via di mezzo ma è la visione totale che vada oltre la nostra percezione. Siamo in grado, però, di guardare una partita oggettivamente? Lasciando fuori dallo stadio o in un’altra stanza il nostro background di convinzioni? Secondo me no. Quando guardiamo una partita, guardiamo sempre ciò che quello che ci portiamo dentro ci consente di vedere. Vi faccio due esempi e dopo vi racconto cosa è realmente capitato (o caduto addosso) al Benevento.

Il primo è su Hamsik che a me è sembrato in minima ripresa, lo certifica anche il fatto che avrebbe potuto segnare due volte; ma il fatto che io lo abbia visto in ripresa deriva dal fatto che Hamsik sia uno dei miei calciatori preferiti, e che quindi io voglia vederlo in ripresa, o dal fatto che il Benevento sia stato poca cosa?

Egoismo o cazzimma?

Il secondo esempio è su Mertens: egoismo o cazzimma (o tutte e due)? Mertens ha l’egoismo dei grandi attaccanti (lo ha scritto anche Massimiliano Gallo), è il mio parere. L’attaccante è egoista, vuole sempre segnare lui e se ha fatto già due gol non concede a un altro di calciare un rigore al suo posto. Mertens ha un po’ di cazzimma perché quel rigore avrebbe potuto lasciarlo al capitano che vive un momento particolare (o noi pensiamo che lo viva – percezione); se non lo ha fatto è perché non gliene è importato. La condizione attuale di Hamsik non è un problema suo, che siano amici o meno, che si tratti del capitano o meno. Circa i due esempi c’è sempre la terza possibilità che è quella che tiene conto di più variabili e si può sintetizzare nella frase: Così dovevano andare le cose. Frase che c’entra più con la matematica che con il caso. Ora vi racconto una breve storia sul Benevento.

La partita racchiusa nella frase di Saunders

“Da nord scrosciò una parete d’acqua che con precisione militare si spartì in decine di ruscelli […]. L’acqua degli affluenti si tramutava in maniera alquanto spettacolare in caffè, vino, whisky e poi di nuovo in acqua”.

La frase è di George Saunders ed è contenuta nel suo ultimo romanzo: Lincoln nel Bardo (Feltrinelli, trad. di Cristiana Mennella). Dal San Paolo, dal punto di vista del Benevento, è scrosciata una parete d’acqua, il Napoli, che con precisione militare, gli schemi, si è spartito in decine di affluenti, i calciatori, che arrivavano da tutte le parti. Ognuno degli affluenti calciatori si è trasformato in caffè, vino, whisky e di nuovo in acqua. Tutto questo spettacolo, questa irruzione d’acqua, tutto questo miracolo per il Benevento si è – invece –  trasformato in devastazione, stordimento, sconfitta eclatante. Il Napoli, poi, si è ritirato come fanno i temporali, come fanno le squadre al novantesimo, come i bei romanzi quando finiscono ma che qualcosa ti lasciano.

Santa Maria del Pallone

C’è una canzone dei Modena City Ramblers: Santa Maria del pallone contenuta nel loro album migliore che è La grande famiglia, canzone che nell’intro fa sentire un pezzetto di radiocronaca: “La palla a Imbriani, il cross per Agostini, pareggiooo, pareggio del Napoli”. Ho sempre pensato che fosse bellissimo trovare Imbriani fermato per sempre in una canzone e nei nostri ricordi. I Modena City Ramblers gli hanno concesso un attimo di eternità che ascoltando il brano possiamo ritrovare all’infinito. Da qualche parte Carmelo Imbriani sta sempre crossando per Agostini.

 

Notizie varie:

Il Newcastle di Rafa batte lo Stoke City, bene così. Il buon vecchio Britos ne prende sei dal Manchester City, come se giocasse in un Benevento qualunque. MarcoVanGabbiadini se la fa quasi tutta in panca, indagheremo. Zapatone nostro esordisce con un gol e anche Strinic fa un’ottima partita. Behrami parte titolare contro il Milan ma non mi pare lasci il segno. Poi ci sarebbe da sapere cosa ha fatto Zuniga in questo fine settimana ma temo che nemmeno lui lo sappia.

Note a margine:

  • Bello che al San Paolo ieri sia stato ricordato Carmelo Imbriani.
  • Proporrò come parola orrenda a Vincenzo Ostuni, il poeta che le raccoglie: Titolarissimi.
  • La media gol del Napoli continua a essere impressionante.
  • Felice di non guardare i programmi sportivi italiani.
  • #IoStoConSarri da un pezzo.
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