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Il Napoli, ovvero la differenza tra il primo e il secondo tempo: 10 punti dopo l’intervallo

Partita per partita, come il Napoli ha costruito il suo primato nei secondi tempi: dall’Atalanta alla Spal, una felice consuetudine.

Il Napoli, ovvero la differenza tra il primo e il secondo tempo: 10 punti dopo l’intervallo

Lo slow Napoli

Abbiamo coniato questa sorta di neologismo, ci siamo autocelebrati mettendolo nel titolo dell’analisi tattica di Alfonso Fasano. È lo Slow Napoli, che parte piano in ogni partita e poi accelera. Basta fare un raffronto tra i risultati al 45esimo delle sei partite giocate finora in campionato. Il discorso riguarda la statistica più secca e indicativa, i punti: 7 punti se le partite fossero durate 45 minuti. Invece, sono 18 in classifica. La sottrazione è elementare: nei sei secondi tempi, il Napoli ha incamerato 11 punti. Facciamo lo screening partita per partita.

Verona e Benevento

Al Bentegodi 0-2, al San Paolo 4-0. Partite chiuse o virtualmente chiuse già all’intervallo, poi arrotondate nei secondi 45′ di gioco. Sei punti all’intervallo, sei nella classifica reale.

Napoli-Atalanta

Il primo caso stagionale di Slow Napoli, perché lo 0-0 all’intervallo a Nizza è di un’altra consistenza visto il risultato dell’andata. La squadra di Sarri è sotto, accarezza di nuovo i fantasmi della criptonite-Gasperini. Stessa dinamica dello scorso anno: orobici su ogni palla, calcio d’angolo e gol. Cambia solo il marcatore, Freuler al posto di Caldara. Nella ripresa, un eurogol di Zielinski dà il via alla giostra. Segneranno Mertens e Rog, finirà 3-1. Da zero a tre punti in classifica. Saldo: +3

Bologna-Napoli

Bel Bologna, gagliardo, in palla. la squadra di Sarri non è molto efficace in fase offensiva, Reina decisivo su punizione, il portiere spagnolo sarà determinante anche in avvio di ripresa. Poi, all’improvviso, il gioco classico Insigne-to-Callejon riaccende il Napoli. Poi Mertens, poi Zielinski dopo un’azione da basket o pallanuoto. È 0-3, forse eccessivo, probabilmente immeritato come proporzione. Da uno a tre punti in classifica. Saldo: +5

Lazio-Napoli

Come il Bologna, meglio del Bologna. La Lazio di Inzaghi è una squadra forte, il Napoli (Sarri docet) è vivo e crea molto di più rispetto ad altri primi tempi. Però gli azzurri sono sotto, ha segnato De Vrij, è un gol sporco ma meritato per la sagacia tattica dei ragazzi di Inzaghi. Poi i nove minuti di follia: Koulibaly su azione d’angolo, poi Callejon, poi Mertens con un arcobaleno. La squadra partenopea mostra una forza e una consapevolezza spaventose. Da zero a tre punti in classifica. Saldo: +8

Spal-Napoli

Cronaca, più che racconto. Esce Hamsik per Allan al 60esimo, è la sostituzione classica di questo avvio di stagione, dopo che la prima frazione si è chiusa sul risultato di 1-1. La Spal gioca a fare possesso palla in chiave difensiva, il Napoli non sa rendersi pericoloso. Non si accende, non accelera, è più slow che mai, attende più di sempre. Poi Ghoulam per Callejon, 2-1; punizione di Viviani, 2-2; di nuovo Ghoulam, altalena d’emozioni, 2-3. Una vittoria sporca, sofferta, con una coda amara per l’infortunio di Milik. Sono sei su sei. Da uno a tre punti in classifica. Saldo: +10

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