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#HovistoMilik sorridere, e ho sorriso anch’io (trattenendo a stento le lacrime)

Il ritorno di #HovistoMilik, dopo il gol a Verona non poteva mancare: bellezza e necessità di Insigne, l’appuntamento con Arek (che deve crescere).

#HovistoMilik sorridere, e ho sorriso anch’io (trattenendo a stento le lacrime)

Ha giocato malissimo

Arek Milik, questa sera, ha giocato male. Esticazzi. Detto proprio così, francamente, senza peli sulla lingua. Perché Arek Milik ha segnato, perché quello è il suo mestiere. #HovistoMilik giocare molto meglio di così, lo sapete che sono un appassionato cultore del suo modo di stare in campo. Pochi appoggi fatti bene, tutti tendenzialmente intelligente ma nessuno veramente giusto. Anche quello di petto, bellissimo, per Insigne, è stato leggermente fuori misura. Colpa del campo, non voglio accampare scuse ma non si controllava davvero nulla in quella metà del terreno di gioco. Ecco perché Milik ha tirato di prima, quando c’è stato bisogno di lui.

#HovistoMilik, in quel contropiede, offrire a Insigne l’occasione per utilizzare (bene) il destro quando non ce n’era bisogno. Da un po’ di tempo, Lorenzo riesce a fare quello che fanno i campioni: le cose belle diventano utili, quelle utili sanno essere belle. L’esterno per servire Milik, questa sera, è stato un piccolo momento di splendore necessario, di follia costruttiva. La palla arriva docile, sarebbe perfetta per Mertens, Dries tira di destro, Arek no, è un mancino. E si sa che i mancini fanno quasi tutto col sinistro, altroché. #HovistoMilik andare in controtempo, col piede destro, #HovistoMilik cercare l’angolo opposto. Nicolas #nonl’havista. Non ha potuto. Traiettoria precisa, giusta, quello che serviva nel momento in cui serviva. Essenziale, squadrata perché dritta. 

Gol

#HovistoMilik esultare, e sorridere. Lo conobbi un anno fa, era un Napoli-Milan. Divenne il mio beniamino perché, diciamocelo, uno fa il superiore ma poi deve tenere, troppo, per l’uomo chiamato a sostituire Higuain. La rabbia è un sentimento che fa a cazzotti con la ragione. La mia, quella del tifoso, si è convertita subito in simpatia per Arek. È diventata amore dopo averlo visto giocare. Non vi dico dopo l’infortunio. 

Dicevo, #HovistoMilik sorridere. Esultare. Gridare. Abbracciare i compagni. Provare, esternare, incarnare felicità. L’ho visto scaricare ansia e frustrazione nella gioia. Quello che si dovrebbe fare sempre. Uno ti rompe il cazzo per un qualsiasi motivo, tu abbraccialo. Funziona. Lo distruggi emotivamente. Lo annienti.

Ecco, in quel momento ho trattenuto a stento le lacrime. Un gol insignificante (non tanto, perché il 2-0 a Verona alla prima giornata è un mezzo certificato di sana e robusta costituzione, per il Napoli) per il mondo, ma importantissimo per lui. L’ho visto, si è percepito. Napoli-Nizza e il suo erroraccio sottoporta hanno solo rimandato l’appuntamento, solo mio e solo suo, a questo momento. #HovistoMilik sorridere, e ho sorriso anch’io. Ho fatto fatica a trattenere le lacrime, credo e spero sia successo anche a lui. Ma non importa, è già bello così. Bentornato.

Epilogo

Dopo, Milik ha continuato a giocar male. Nel secondo tempo, ha tirato subito un pallone rubato dal Napoli senza alcun motivo valido. Poi ha sbagliato altri appoggi. Può fare di più, gliel’ho detto mentre gli bestemmiavo. Il mio modo di volergli bene. Ha segnato, quindi sticazzi se ha giocato male.

Ma vale solo per stasera. Deve migliorare. Questo Napoli è anche suo.

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