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“Cuore Napoli Basket” non è un miracolo, è un progetto vincente

La promozione in A2 è il risultato di un progetto solido, a livello tecnico e societario. Una grande squadra che ha meritato il successo

“Cuore Napoli Basket” non è un miracolo, è un progetto vincente
coach Ponticiello

Ponticiello l’Ulisse della pallacanestro

Caro Cuore Napoli Basket, mi hanno appena annunciato che il caffè è salito, e gli dei vi aspettano per berlo insieme, lassù nell’Olimpo. Ogni promessa è debito e loro non si sono tirati indietro. Caro presidente Ruggiero, la città ti abbraccia, ti coccola, e ti ringrazia per il coraggio che hai avuto, per la sagacia nello scegliere i tuoi uomini, per aver affidato la nave a coach Ponticiello. L’Ulisse della pallacanestro, tra mille peripezie, con Eolo contro, qualche Polifemo di troppo, ha zittito le sirene, e con la sua saggezza ha riportato l’ordine ad Itaca, infestata di Proci arroganti e fallimentari, che negli anni attendevano una tela mai veramente terminata. Penelope sa riconoscere solo gli uomini giusti.

Al Bar Santi

Cari ragazzi, riuniti meritatamente in quel Bar Santi che tanto ci ha ubriacati fino a sfinire, come in una festa di San Patrizio nelle strade di Dublino, con James Joyce Maggio poeta assoluto ad alcolizzare le menti dei propri compagni. Ve lo aspettavate? Certo che sì! Avete vinto una Coppa Italia, il vostro girone, i playoff e lo spareggio contro Bergamo. E chi vi ferma? Siete stati capaci di far parlare di voi nelle metropolitane, a frapporvi tra Mertens e Insigne, a fare del PalaBarbuto una succursale del San Paolo, siate fieri!

Gli occhi della paura

Caro Zio, tu che le categorie in Campania le hai fatte tutte, tu che hai abbracciato gli occhi della tensione, della paura dei tuoi ragazzi, e li hai condotti con un trentello ad aprire le porte anti-panico del successo. Tu che hai cucito la maglia, girati e guarda un popolo felice.

Questa lettera parte dalla pancia e arriva al Cuore direttamente, quel cuore che ha saputo dividersi i pezzi ed è andato nel petto di ogni singolo. Mastroianni, giovane e napoletano, autentica rivelazione, l’airone con la cazzimma che ha sempre volato quando c’era da volare. Marzaioli, il ragioniere, puntuale come il padrone di casa il tre del mese. Ronconi, Rappoccio, Murolo, Matrone il guardiano del faro, e il bimbo slavo, il ghiaccio che si scioglie e a valanga inonda ogni velleità avversaria.

“Non è la fortuna”

“Non chiamatelo miracolo” non lo è. I miracoli avvengono quando l’impossibile si manifesta, qui c’è un progetto, qui c’è una base, qui c’è solidità, qui ci sono Pino Corvo, Massimo Sbaragli, uomini di pallacanestro che hanno, in simbiosi, costruito un palazzo con delle fondamenta solide. “Non è fortuna” la fortuna non esiste nello sport. “Un vincente non crede mai al caso” diceva Nietzsche e non è un caso che una squadra allenata da Francesco Ponticiello vinca un campionato.

Caro Cuore Basket Napoli, questo viaggio è arrivato alla meta, e scusami se in queste righe non si è manifestato niente di tecnico-tattico, di strategia, di numeri, di statistica, di fredde considerazioni da soloni e sofisti. Ad un Cuore non puoi parlare con i numeri, ad un cuore devi parlare col cuore.

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