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Ramaglia, Anm: «La Funicolare Centrale riaprirà a giugno. Nel 2018 nuovi treni per la metro»

Intervista all’amministratore unico Anm / I viaggi della speranza in metro, l’assenza di comunicazione ai passeggeri, buone notizie per il collegamento Vomero-centro

Ramaglia, Anm: «La Funicolare Centrale riaprirà a giugno. Nel 2018 nuovi treni per la metro»

La buona notizia è che la Funicolare Centrale dovrebbe riaprire a giugno, decongestionando così la Linea 1 della metropolitana. Per la quale, tuttavia, occorrerà aspettare ancora un anno e mezzo per l’incremento dei treni.

A raccontarlo al Napolista è Alberto Ramaglia, amministratore unico di Anm, che ha risposto ad alcune nostre curiosità in merito all’universo mezzi pubblici a Napoli.

Ingegnere, come procedono i lavori per il ripristino della Funicolare Centrale?  

«Proprio venerdì scorso sono stato a fare un sopralluogo sul posto. Tutto procede come da crono-programma. Ci siamo impegnati per il mese di giugno a consegnare la linea in esercizio e ad oggi non c’è nulla che ci lasci pensare ad uno slittamento, sia per le opere civili che per quelle elettromeccaniche».

Quanto durerà il collaudo?

«Una quindicina di giorni, ma contiamo di farlo anche in corso d’opera, in modo da velocizzare. Comunque finirà tutto a giugno».

I nuovi treni della metro

Parliamo invece della Metro. Quando arriveranno i nuovi treni tanto attesi?

«Siamo alla stipula del contratto. Dal momento della stipula ci vuole circa un anno e mezzo per avere materialmente i treni, per cui arriveranno nel 2018».

Quanti treni arriveranno?

«La fornitura riguarda 10 treni, ma è un contratto quadro, ciò vuol dire che se si trovano altri finanziamenti si può arrivare fino a 20 treni senza fare un’ulteriore gara. Per ora sono 10 treni più 2 che sono stati presi grazie al Patto per Napoli. Consideri che il fornitore è spagnolo e che è lo stesso della metropolitana di Roma e questo dà ampie garanzie anche per quanto riguarda l’omologazione dei mezzi: conosce già tutte le procedure e gli uffici italiani».

A fronte dell’arrivo di 12 treni nuovi, quanti treni saranno dismessi?

«Nessuno. Quelli che abbiamo hanno ancora una decina di anni di vita utile. Abbiamo fatto un forte intervento strutturale sulle casse dei treni che allunga la loro vita».

I viaggi della speranza

Da quando la Funicolare Centrale non funziona, la mattina è impossibile salire in metropolitana, lo sa?

«Ci rendiamo conto. La chiusura della Funicolare ha aggravato tutto. Il grande carico che si è riversato sulla Linea 1 fa sì che anche un ritardo di pochi minuti di un treno causi un’onda lunga di ritardi. Parliamo di 25mila passeggeri al giorno in più che si sono riversati sulla metropolitana. Abbiamo normalmente ogni giorno 9 treni in circolazione, che viaggiano saturi. Anche un minimo disservizio, anche in termini di carrozzamento delle persone, porta questo effetto».

La settimana scorsa qualcosa deve essersi inceppata anche nel pomeriggio. Non c’erano scioperi ma alle 15 la metro ha subito ritardi che hanno causato un sovraffollamento e grandi disagi. Cosa è successo?

«Non ho segnalazioni in merito. Chiedo sempre ai miei collaboratori di segnalarmi questi problemi così da dare comunicazione all’utenza, ma non ne so nulla».

L’assenza di comunicazione

Ma com’è possibile che non si riesca a sanare il problema comunicazione, all’interno di Anm? Non crede che questa carenza porti ad una disaffezione totale nei confronti dell’azienda?

«Noi cerchiamo di fare il nostro meglio con queste risorse limitate. Ma viaggiamo con un livello di saturazione tale per il livello di domanda e per il livello di saturazione della rete di superficie per gli autobus che anche un piccolo disservizio determina un problema. Cerchiamo di evitarli per ciò che possiamo. I nostri uomini fanno il massimo anche in condizioni difficili, sotto stress, ma per il momento dobbiamo andare avanti così. Sulla comunicazione ha ragione».

Anche l’anno scorso mi diede ragione sul punto, però… 

«Lo so, è un tasto su cui batto… c’è ancora molto da fare. Contiamo in un anno e mezzo di avere la ripetizione del segnale sulle banchine, è qualcosa che aiuterà. È un impegno su cui stiamo lavorando».

Anm paga Trenitalia per il prolungamento durante le partite

Passiamo ad altro. L’assessore comunale ai trasporti, Mario Calabrese, sabato ha scritto su Facebook che Trenitalia si fa pagare il prolungamento delle corse in occasione delle partite del Napoli. È vero?

«Sì, paga Anm perché il contratto di Trenitalia prevede le corse fino alle 22 e il servizio non sarebbe confacente con gli orari delle partite in notturna quando l’utenza ha bisogno degli spostamenti alle 23. Noi facciamo un contratto con Trenitalia in cui sono richiesti questi servizi aggiuntivi in occasione delle partite, o almeno di quelle di maggiore importanza e paga Anm sulla base di un’autorizzazione del Comune».

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E quanto paga?

«Circa 8.000 euro a partita, per un massimo di 10 partite. Sono circa 5 treni, in modo da portare un’utenza media di 5-6mila persone. È negli obblighi del contratto di servizio tra Anm e il Comune di Napoli. Ce lo chiede l’amministrazione. È un servizio comunque sicuramente utile alla cittadinanza».

Anm è in un momento di crisi, come si mettono in relazione le due cose?

«Ottomila euro non sono il problema. Equivalgono a due stipendi medi di un autista. Si tratta di 80mila euro l’anno. Potremmo risparmiare, certo, potrebbe essere Trenitalia ad effettuare questo servizio o quantomeno accollarselo la Regione visto che il contratto di Trenitalia è con la Regione. Sarebbe un risparmio per il Comune. Certo non è che Anm si salva o affonda per questo servizio».

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