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L’avvocato di Dominello svela le bugie della Juventus: «Lui e Agnelli si sono incontrati più volte»

Parla l’avvocato dell’uomo che faceva da trait d’union tra ultras e Juventus nonché indagato per associazione mafiosa. E smonta la linea difensiva dei bianconeri.

L’avvocato di Dominello svela le bugie della Juventus: «Lui e Agnelli si sono incontrati più volte»
Andrea Agnelli al San Paolo

La prima udienza di Alto Piemonte

La prima udienza del processo Alto Piemonte regala la notizia del giorno. Notizia che fa comprendere quanto la vicenda Juventus-ultras-‘ndrangheta sia diventata delicata. Per giorni, la difesa della Juventus – che non è indagata nel processo penale ma in quello sportivo sì – è stata incentrata sull’assenza di rapporti tra il club ed esponenti della ‘ndrangheta. Dove per esponenti della ‘ndrangheta cui era stata demandata – in quanto ultras la – gestione dei biglietti si intendeva appunto Rocco Dominello. Oggi l’avvocato di Dominello ha risposto in maniera inequivocabile e ha lanciato un messaggio eloquente ad Agnelli e alla società bianconera. Per la serie: se la Juventus voleva costruire la propria linea difensiva scaricando Dominello, è meglio che cambiate tattica e modulo.

Indagato per il 416 bis

Dominello è indagato con il padre Saverio per il reato 416 bis (associazione mafiosa) nel processo che si è aperto oggi a Torino. I Dominello sono considerati dall’accusa esponenti del clan Pesce-Bellocco di Rosarno. È Dominello è il trait d’union tra la Juventus e gli ultras ed è attraverso di lui che la Juventus cedeva ai gruppo organizzati parte della gestione dei biglietti. È qui importante ricordare che ai fini della giustizia sportiva è ininfluente se Dominello sia o meno appartenente alla ‘ndrangheta. La Juventus – per ammissione dell’ex direttore marketing Francesco Calvo – aveva ceduto per quieto vivere alle pressioni degli ultras perla gestione e la vendita dei biglietti.

«Dominello non è un mafioso»

La novità, tutt’altro che irrilevante, di giornata è che è stato l’avvocato di Rocco Dominello a fugare ogni dubbio: lui e Andrea Agnelli si sono incontrati più e più volte alla luce del sole. «Rocco Dominello non è un boss mafioso – queste le parole del suo avvocato Ivano Chiesa -, valuteremo ai fini di una querela le dichiarazioni rese da tutti quanti, comprese quelle del procuratore federale Giuseppe Pecoraro». E ancora: «Andrea Agnelli dice il vero quando afferma di non avere mai incontrato un boss, perché Dominello non è un boss. Se danno per scontato che il mio cliente sia un mafioso, quando si tratta solo di un’ipotesi accusatoria, muoveremo le azioni necessarie per tutelarci. Agnelli e Rocco si sono incontrati più volte, da soli e con altre persone, comeè normale che sia tra il presidente di una squadra di calcio e il rappresentante di un gruppo ultrà. Sono stati incontri leciti, alla luce del sole».

La dichiarazione sibillina

Non pago, ai microfoni di Mediaset, l’avvocato di Dominello ha rincarato la dose: «Se dovessimo andare a dibattimento, il primo testimone che noi citeremo sarà il presidente Agnelli perché confermi i rapporti leciti che ci sono stati tra Dominello Rocco e la presidenza. I due si sono parlati più di una volta e sicuramente il signor D’Angelo conosce queste circostanze». Una dichiarazione sibillina che suona come una chiamata fin troppo chiara.

A questo punto, le intercettazioni di ieri sono superate dai fatti.

Repubblica.it

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