Quarta sconfitta consecutiva, contro il Manchester United. E solo un punto di vantaggio sulla squadra che oggi retrocederebbe. Il miracolo è finito.

Potere dello storytelling
Il calcio dà, il calcio toglie. Sembrava ieri, il Leicester di Claudio Ranieri conquistò le copertine di tutto il mondo. L’incarnazione della Cenerentola calcistica, almeno così recitava lo storytelling. E lo storytelling è quasi l’unica cosa che conta. Il Leicester vinse per la prima volta nella sua storia il campionato inglese. Così come il suo allenatore.
Claudio Ranieri appunto. Er fettina, come solo a Roma possono in maniera cinica ribattezzare il figlio di un macellaio. Che non aveva vinto granché nella sua carriera. Eppure aveva conosciuto panchine prestigiose: il Chelsea, il Valencia, la Juventus, l’Inter, la Roma. Per non parlare del primo Napoli post Maradona. Quando la carriera sembrava giunta al capolinea, dopo una travagliata esperienza con la Nazionale greca, ecco che dalla periferia del calcio arriva una vittoria che ha dell’incredibile.
Battuto anche Zidane
Ranieri viene portato in trionfo. Vince il premio come miglior allenatore dell’anno. Batte persino uno come Zidane che ha alzato la Champions. Perché vincere vuoi mettere vincere la Premier col Leicester. Il Real Madrid di Coppe Campioni ne ha alzate undici, ci sarà un perché.
La mancata cessione di Vardy
In estate, il Leicester rinuncia al colpo. Alla cessione di Vardy, calciatore simbolo del successo. Era praticamente fatta. Vardy all’Arsenal per 38 milioni, l’ammontare della clausola rescissoria. Circolarono foto con la maglia numero 9 molto vicina a un gabinetto. Scene che ben conosciamo. Vardy fece retromarcia. Rinnovò il contratto. Gli adeguarono l’ingaggio, peraltro già consistente.
Bene solo in Champions
Riparte la stagione ma il Leicester non trova stimoli. Tranne che in Champions. Lì, prima partecipazione della sua storia, gioca un ottimo girone anche grazie a un sorteggio benevolo: Porto, Bruges e Copenaghen gli avversari. Lo vince. Negli ottavi affronterà il Siviglia, avversario ostico. E agli ottavi Ranieri arriva in piena zona retrocessione. Oggi ha perso 3-0 in casa contro il Manchester United di Mourinho il rivale che lo ha sempre battuto. Tranne l’anno scorso. Ranieri è tornato alla normalità. Ha solo un punto di vantaggio sulla terz’ultima. Il Leicester è quota 21, con Swansea e Middlesbrough. A quota 20, oggi retrocesso, c’è l’Hull City. A 19 Crystal Palace e Sunderland. Il baratro è lì, a un passo.
Quattro sconfitte consecutive
Il Leicester di Ranieri ha perso le ultime quattro partite senza segnare un gol. Contro Chelsea, Southampton, Burnley United. Gol fatti: zero. Gol subiti: dieci. Non vince dal 31 dicembre: 1-0 al West Ham. L’unico momento di gloria del campionato risale al 10 dicembre: 4-2 al Manchester City di Guardiola. Tripletta di Vardy che quest’anno ha segnato la miseria di cinque gol. Lo scorso anno furono 24 in campionato. Non a caso, il Leicester ha il terzo peggior attacco della Premier con 24 reti. Soltanto Middlesbrough e Hull City hanno fatto peggio.
E lui, Ranieri? Sa come va il mondo. Un eventuale esonero non lo stupirebbe. «Se non credono più in me devono andare dalla proprietà e chiedere di cambiare, ma per me siamo ancora uniti», ha detto prima dello 0-3 contro Ibrahimovic e compagni. Concetto che ha ripetuto anche dopo la scoppola. Vedremo come la pensa Srivaddhanaprabha l’imprenditore thailandese che ha portato in alto il Leicester.