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C’è due volte Hamsik nei gesti più belli di Napoli-Lazio

Il capitano protagonista della serata. Da rivedere anche il tiro di Hysaj e l’azione di Immobile.

C’è due volte Hamsik nei gesti più belli di Napoli-Lazio
Foto Cuomo

I gesti tecnici più belli di Napoli-Lazio

L’azione di Immobile

Il vicecapocannoniere del campionato ha avuto poche occasioni per mettersi in mostra, ma si è reso protagonista di un inizio di ripresa devastante. Prima chiamando Reina a una grande parata e poi, su quest’azione, facendo tutto da solo. Splendido tempismo per eludere il fuorigioco, gran controllo, progressione, sguardo in mezzo per vedere se arrivava qualcuno a supporto. Chiusa quest’opzione, è andato dentro cercando la porta con una puntata di esterno destro. La palla non ha girato come voleva e ha mancato di tanto così lo specchio, altrimenti poteva essere il gol dell’anno.

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Il gol di Hamsik

Una rete delle sue, una rete alla Hamsik. Detta il passaggio a Ghoulam e trova l’inserimento tra le linee, punta l’area, finta il destro mandando a vuoto sia Wallace che il rientro di Basta per poi trovare un diagonale forte, secco e preciso. Di nuovo di sinistro, come martedì. E meno male che il suo piede sarebbe il destro. Marchetti neanche si muove, e come potrebbe? Una prodezza. Vanificata, ahinoi, solo 60 secondi più tardi.

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Il tiro di Hamsik

Il capitano ha vissuto una partita di trance agonistica pura. Subito il pareggio, si è subito ricaricato la squadra sulle spalle e ha cercato, quasi trovando, un altro gran gol. Stop e tiro, destro/sinistro, dai 25 metri, senza nemmeno far rimbalzare la palla e quasi senza guardare la porta. La distanza purtroppo è un alleato di Marchetti che trova il tempo di arrivarci e di toglierla dall’angolino basso.

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Il tiro di Hysaj e la parata di Marchetti

Non è l’unico grande intervento dell’estremo difensore laziale. Più avanti è semplicemente sensazionale nell’andare a prendere una botta dell’insospettabile Hysaj dal limite dell’area. L’albanese fa tutto bene, sposta la palla, manda per le terre Immobile e mira, trovandolo, l’angolo alto. Ma la reattività e il balzo di Marchetti non sono da meno.

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Il tacco di Callejon

Una delle poche combinazioni ben riuscite da parte di tutto il trio d’attacco. La giravolta dello spagnolo, dopo la sponda di Mertens, è un capolavoro di coordinazione e soprattutto di percezione del tempo e dello spazio in cui si trova: il fatto che quella palla passi in mezzo a tre/quattro uomini e arrivi giusta sulla linea di corsa di Insigne ha dello sbalorditivo. Lo scarabocchio conclusivo del numero 24 non rende giustizia alla bellezza dell’azione.

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