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I cinque gesti tecnici di Udinese-Napoli: Insigne bello e sfortunato, Ghoulam “olimpico”

Il match di ieri sera in pillole: per il Napoli la traversa di Insigne, Hysaj, Diawara e il corner dell’algerino: per i friulani, lo slalom di Zapata (di proprietà del Napoli).

I cinque gesti tecnici di Udinese-Napoli: Insigne bello e sfortunato, Ghoulam “olimpico”

Lo slalom di Zapata

Per quanto personalmente apprezzi il caro Duvan, non lo avrei creduto capace di un numero simile. Vero, è agevolato da un posizionamento di Chiriches ai limiti dell’incosciente e da un raddoppio un filino timido di Diawara, ma il controllo del corpo e la conduzione di palla, sempre attaccata al piede, in quel frangente lo fanno sembrare magari non Garrincha come da paragone piuttosto irriverente di Pierluigi Pardo in cabina di commento, ma almeno Alberto Tomba sì. Il colombiano migliora a vista d’occhio. Chissà se a gennaio…

 

La traversa di Insigne

E’ curioso e profondamente ingiusto che col tiro tecnicamente e stilisticamente più riuscito della sua serata Insigne non sia riuscito a segnare. Anche se la vera prodezza è prima: controllo giusto e perfettamente orientato, con mini tocco a seguire, verso la posizione migliore per calciare immediatamente (con Wague in raddoppio che non ci capisce niente e nemmeno pensa di coprire quella porzione di spazio). Il tiro ha l’unico difetto di non avere grande angolo, permettendo a Karnezis (a proposito, grande intervento) il tocco minimo per mandarlo sulla traversa.

 

La discesa di Hysaj

Qualità e inquadratura non sono delle migliori ed è un peccato. Ma anche se solamente a mezzo busto si può apprezzare l’autentica cavalcata dell’albanese, che non solo si fa a occhio quasi 50 metri di campo ma li fa come se avesse i razzi ai piedi, addirittura sverniciando Fofana che quasi nemmeno può provarci a prenderlo. Un’accelerazione degna del miglior Cristian Maggio. A proposito di terzini, ancora infinite grazie a Widmer che poi sul cross ci fa la gentilezza di spalancare la porta a Insigne.

 

Il tiro di Diawara

Giocata improvvisa e pure “strana”, ma, proprio per questo, riuscita quasi alla perfezione. Su una seconda palla, il giovane azzurro si getta per concludere al volo nonostante sia a più o meno 25 metri dalla porta. Poi arriva un giocatore friulano in contrasto e lui, guardando la postura del corpo, quasi sembra ci stia ripensando. Invece si è semplicemente ricoordinato in una frazione di secondo. Non calcia di collo piede, ma di piatto. La palla non soltanto rimane bassa, ma passa a tanto così dal palo. La sensazione è che, fosse stata nello specchio, Karnezis fosse piuttosto in ritardo e non avrebbe potuto intervenire. Che personalità questo 19enne.

 

Il corner di Ghoulam

All’algerino si rimproverava di non avere un piede educatissimo sui calci da fermo, ma i miglioramenti, nell’ultimo periodo, sono evidenti. Addirittura qui prova il cosiddetto gol ‘olimpico’, direttamente dalla bandierina, prerogativa di gente come Baggio o Cassano, per dire. Per i più attenti, ci aveva già provato a Istanbul mandando di poco alto. Stavolta, la porta la prende. Anzi, la prenderebbe senza il colpo di reni di Karnezis che la toglie dall’incrocio opposto.

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