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Virginia Raggi: «Irresponsabile dire sì ai Giochi, vogliamo riqualificare Roma»

La prima cittadina di Roma conferma l’opposizione alla corsa alle Olimpiadi: «Basta colate di cemento sulla città».

Virginia Raggi: «Irresponsabile dire sì ai Giochi, vogliamo riqualificare Roma»

Dopo le notizie del primo pomeriggio sull’incontro saltato in Campidoglio, parla Virginia Raggi, prima cittadina di Roma. E conferma quanto era nell’aria: la giunta pentastellata dice no alla candidatura della Capitale per i Giochi Olimpici del 2024. Nella conferenza stampa finita pochi minuti fa, il sindaco romano ha sottolineato quanto, per la sua amministrazione sia «irresponsabile dire sì a questa candidatura».

«Ci viene chiesto – prosegue la Raggi – di assumere altri debiti per i romani e per tutti gli italiani. Noi non ce la sentiamo. Lo sport è parte integrante del nostro programma elettorale, ma non vogliamo che lo sport sia utilizzato come pretesto per ulteriori colate di cemento sulla città. Ci ricordiamo bene come sono andati i Mondiali di nuoto del 2009. Siamo pieni di impianti inutilizzati che restano lì come gusci vuoti. Noi diciamo un no categorico e assoluto alle Olimpiadi del mattone. Ci ricordiamo i Mondiali di Italia ’90, abbiamo finito di pagare il mutuo nel 2015. Mentre quello per i Giochi di Torino 2006 è ancora acceso. Anche altre città del mondo – Boston, Amburgo e Madrid – hanno avuto posizioni fortemente contrarie alla candidatura. Io sono sindaco dei romani e la mia valutazione è che queste Olimpiadi non sono sostenibili, portano solo ulteriori debiti. Come detto, però, lo sport fa parte del nostro programma. Per questo, abbiamo la ferma intenzione di riqualificare i servizi in questo settore della vita cittadina».

Durante la conferenza stampa, la Raggi ha mostrato delle slide con dei dati economici, ha fatto un confronto con il no precedente di Mario Monti (2012) alla candidatura per i Giochi del 2020, portando a supporto dati che sottolineano come i parametri macroeconomici siano peggiorati, e ha anche mostrato le reazioni dei partiti politici a quella decisione. «Al ballottaggio – ha continuato la Raggi -, trasformato dal Pd in una sorta di sondaggio sui Giochi, quasi il 70% dei romani ha detto no all’Olimpiade. Non ci servono altre cattedrali nel deserto, oltre a sistemare gli impianti esistenti, renderemo le tariffe più accessibili per i romani. L’impianto di Tre Fontane dei Mondiali di nuoto diventerà un impianto paralimpico, la Vela di Calatrava diventerà una Città della conoscenza. Vogliamo riqualificare i servizi e restituire ai romani una città degna delle capitali europei».

Sull’assenza all’incontro col Coni, la Raggi si è spiegata così: «Solo un contrattempo, avevo avvisato del ritardo. In ogni caso non si è trattato di 45’». Si attende, ora, la risposta del Coni e del suo presidente Malagò alle dichiarazioni della Raggi.

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