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Le scelte della Lega sugli anticipi Champions non tutelano il calcio italiano

Il Napoli giocherà a Palermo sabato sera dovendo giocare a Kiev il martedì successivo. Qualche piccola polemica, ma alcune scelte della Lega sono sbagliate e basta. Anche a sfavore della Juventus.

Le scelte della Lega sugli anticipi Champions non tutelano il calcio italiano

C’è un po’ di polemica, in queste ore, per quello che accadrà nel prossimo week-end. Nessuno scandalo clamoroso, ma un po’ di boccuccia storta sugli orari incrociati degli anticipi di sabato e gli impegni delle due squadre italiane in Champions League. Il Napoli giocherà a Palermo sabato sera alle 20.45, per poi andare a Kiev ed esordire martedì sera, 13 settembre, in Champions League. Un anticipo serale, mentre la Juventus giocherà alle 18 (quindi in orario pomeridiano) pur dovendo giocare il mercoledì in Champions, tra l’altro in casa (contro il Siviglia). Ok, stiamo parlando di poche ore di differenza ma pure di un successivo viaggio poco agevole in Ucraina. Insomma, alla Lega sarebbe costato poco (forse un qualcosa in più, parlando in termini televisivi) invertire i due anticipi e far disputare il match del “Renzo Barbera” alle 18 e quello dello Stadium alle 20.45.

Abbiamo analizzato un po’ anche il calendario in divenire, e abbiamo notato come l’andazzo è simile. Premettiamo, però, che alcune decisioni sono favorevoli al Napoli e sfavorevoli alla Juventus. C’è una sorta di compensazione, quindi, rispetto a quanto succederà nel prossimo week-end. Che però non nasconde il vero problema: ferme restando le esigenze dei network, non converrebbe tutelare il calcio italiano facendo in modo che le squadre impegnate in Champions League possano ricevere l’anticipo in orari coerenti?

La seconda giornata del girone europeo, per esempio, è “fatta bene”: Juventus in trasferta a Zagabria con la Dinamo martedì 27 settembre e anticipo alle 18 di sabato 24 settembre (Palermo-Juventus); Napoli in casa alle 20.45 di sabato e poi in campo mercoledì sera in casa contro il Benfica. La cosa cambia, poi, per la terza giornata di Champions: Napoli-Roma è prevista sabato 15 ottobre alle 15 (qui c’entra anche il Viminale, d’accordo), con gli azzurri poi di scena mercoledì 19 in casa con il Besiktas; la Juventus andrà in campo alle 20.45 contro l’Udinese e poi giocherà martedì 18 a Lione. Che non è Kiev come trasferta, ma rappresenta sempre e comunque uno spostamento. I bianconeri non avrebbero potuto giocare alle 18, al posto di Pescara-Sampdoria? Anche questo match è segnato come uno spostamento dettato dal’Osservatorio sulle Manifestazioni Sportive, però c’è una certa differenza con Napoli-Roma.

La due giorni di Champions del primo e del 2 novembre sarà anticipata dallo scontro diretto dello Stadium (29 ottobre, ore 20.45). E anche qui, forse, si poteva fare in modo di evitare che il match di campionato tra prima e seconda dell’ultima Serie A capitasse prima della quarta giornata di Champions. La sorte, beffarda, poteva essere pilotata. Però è sorte, quindi non si discute. Quinta giornata di Champions, altro piccolo “sfavore” alla Juventus: in campo alle 20.45 di sabato 19 novembre (Juventus-Pescara) e poi martedì 22 in Siviglia-Juventus, con il Napoli a Udine alle 18 di sabato e poi mercoledì sera in casa contro la Dinamo Kiev. Ultimo match, Napoli addirittura al venerdì (2 dicembre, al San Paolo con l’Inter) e Juventus al sabato sera, con azzurri al Da Luz di Lisbona il giorno 6 dicembre e bianconeri allo Stadium mercoledì 7. L’anno scorso capitò la stessa cosa a Juve e Roma, con i bianconeri in anticipo al venerdì sera (Lazio-Juve) e poi a Siviglia di martedì e i giallorossi a Torino sabato alle 15 e poi in casa, il mercoledì, contro il Bate Borisov.

Non è quindi una questione di Napoli o Juventus, ma di una scelta un po’ così, diciamo approssimativa, di orari e posizionamenti. Una superficialità che si è ripetuta anche nello scorso campionato, quando alla Juventus, per esempio, fu fatta giocare in posticipo di domenica Inter-Juventus con la Champions al mercoledì sera (Juventus-Borussia Moechengladbach, 21 ottobre). La Lega avrebbe potuto far di più. Invertendo alcuni anticipi o posticipi in modo da favorire incroci e trasferte ed evitare, eliminandole preventivamente, ulteriori polemiche. L’ultima cosa di cui si sente il bisogno.

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