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Svolta nel calcio italiano: addio Tosel (e Palazzi)

Al loro posto Mastandrea e Pecoraro. Un colpo importante per Tavecchio e anche per il Napoli e i suoi tifosi.

Svolta nel calcio italiano: addio Tosel (e Palazzi)

Ribaltone nel calcio italiano: cambiano i vertici della giustizia sportiva, giudice sportivo e capo procuratore federale. Gianpaolo Tosel, 75 anni, viene rimpiazzato da Gerardo Mastandrea (presidente della Corte federale d’appello, sostituito a sua volta da Sergio Santoro); l’ex prefetto di Roma Giuseppe Pecoraro, invece, rimpiazzerà Stefano Palazzi. Queste sono le volontà di Tavecchio, che oggi potrebbero essere ratificate dal Consiglio federale.

Le due figure sostituite, Tosel e Palazzi, sono due nomi noti per appassionati e addetti ai lavori. Ma la loro sostituzione, come spiega La Gazzetta dello Sport, era nell’aria dopo dieci anni di lavoro. Il passaggio, spiega la rosea, «non è banale: Tosel si è sempre dichiarato come estimatore “del calcio antico”». Ha fatto parte dell’Ufficio Indagini già dagli anni Ottanta, ha preso il posto del predecessore Maurizio Laudi per volere del commissario Guido Rossi durante il terremoto di Calciopoli. La Gazzetta spiega come, soprattutto nell’ultima stagione, sia finito nel mirino della critica, soprattutto quella dei tifosi del Napoli: il caso Sarri-Mancini e quello Higuain a Udine sono state due decisioni molto controverse.

Stefano Palazzi, napoletano di 56 anni (li compirà tra pochi giorni, il 12 settembre), doveva essere sostituito già a gennaio. «Il suo muro – spiega sempre la Gazzetta – fu però reso invalicabile da regole precise». Protagonista, nel 2006, dello scandalo Calciopoli, diventa Procuratore Federale dalla Commissione di Garanzia della Figc (16 luglio 2007). Nel suo curriculum, anche diverse fasi del processo per il calcioscommesse, più un lavoro continuo fino all’ultimo giorno per cercare di far cambiare idea a Tavecchio. Niente da fare: ora, secondo la rosea, potrà decidere se accettare o meno il nuovo incarico: presiedere la seconda sezione della Corte sportiva d’appello.

Accontentati, in un sol colpo, tutti coloro che avevano chiesto una ventata di novità nella giustizia sportiva, contestando soprattutto la lentezza per deferimenti e processi. La rivoluzione comincia oggi. Vedremo se servirà a cambiare qualcosa.

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