Jorginho, centrocampista azzurro, ha rilasciato un’intervista al canale Youtuve ufficiale della Ssc Napoli. Ecco alcune dichiarazioni.
L’esordio in azzurro e qualche impressione su Napoli
Non dimenticherò mai la mia prima partita, lo stadio era pieno come al solito. Qui l’accoglienza della gente è calorosa come in Brasile, io e la mia famiglia stiamo benissimo e cerchiamo di vivere la città. Giocare al San Paolo, poi, è molto bello. Ogni partita è un’emozione.
L’incontro con i bambini nel centro storico di Napoli.
Li ho visti palleggiare, erano più o meno le 22. Ho deciso di volergli fare una sorpresa, e loro mi hanno accolto entusiasti. Avevo chiesto di non fare video, ma non mi hanno ascoltato. Una delle cose più belle che mi siano mai capitate.
Il giovane Jorginho e il calcio, dall’arrivo in Italia giovanissimo.
Sono arrivato in Italia che ero ragazzino, vivevo in convitto e il mio tutore legale mi passava una piccola paghetta settimanale. Un’esperienza che mi ha fatto crescere. Entrambi i miei genitori speravano che io facessi il calciatore. Tra i due, mia mamma è più brava a giocare. Papà è un po’ scarso.
Il rapporto con Napoli
Quando mi dissero che il Napoli mi cercava, risposi subito: “Andiamo!”. Era il mio sogno arrivare in una grande squadra come questa. Il Brasile sarà sempre dentro di me, così come l’Italia che mi ha dato l’occasione di diventare un grande calciatore. A Napoli è nato mio figlio ed anche questa città la porterò sempre nel mio cuore.
L’esperienza in azzurro e il Napoli di Sarri
Sono molto cresciuto in questi due anni e mezzo, anche nel biennio con Benitez. Giocavo in un modulo diverso e ho comunque capito tante cose. Con Sarri facciamo un gioco diverso, ma il vero segreto è che siamo un gruppo molto unito. Andiamo tutti d’accordo tra noi. Scherziamo, ci divertiamo, davvero tutti quanti.
