ilNapolista

“Buon vento”: la Tre Golfi, regata palcoscenico

“Buon vento”: la Tre Golfi, regata palcoscenico

Quando parte una vela l’augurio è da manuale: buon vento! Al via della Tre Golfi, però, si è dovuto fare buon viso a cattivo gioco e i velisti in procinto di imbarcarsi per la regata più lunga del nostro Mediterraneo – 170 miglia Borgo Marinari e ritorno doppiando Ponza e circumnavigando gli isolotti de Li Galli – si sono salutati augurandosi un po’ di vento in meno per ridurre lo stress di una bolina che per le condizioni del tempo si preannunciava al limite delle capacità umane e tecniche di resistenza.

La realtà, poi, è stata superiore all’immaginazione: raffiche fino a ventotto-trenta nodi e barche, pur grosse e attrezzate per una navigazione di emergenza, che soffrivano e duravano fatica a tenere la rotta. Al pari dei marinai, anche dei più esperti come Mauro Pelaschier che, con Cino Ricci, è stato uno dei protagonisti, con la mitica Azzurra, della prima sfida italiana di Coppa America.  Sulla banchina del Borgo Marinari Mauro, che non manca mai l’appunbtamento con Napoli, ha incontrato Davide Tizzano, due ori olimpici nel canottaggio, che si è cimentato con successo – la classe non è acqua diceva il vecchio cronista – anche in una disciplina del tutto nuova per lui. 

La Tre Golfi, dunque. Alla fine a gioire è stato solo l’armatore-skippe Guido Palo Gamucci perché la sua Cippa Lippa 8 ha domato le avversità, anzi ha utilizzato il vento al punto da battere il record della regata appartenente dal 2008 a My Song. Il Cookson ha volato sulle onde ma prima di gioire ha dovuto combattere un bel duello con  Fra Diavolo, con Paolo Scutellaro eroe di Mascalzone Latino a fare da tattico, che alla boa di Ponza era prima ed è uscita di scena solo per la esplosione di uno spin.

Alla fine il crono è da brividi, meno di 17 ore per 17° miglia in condizioni quasi al limite: 16 h, 44’,l3 22: fare meglio sarà davvero difficile. A meno che non ci siano skipper e barche capaci di ripetere le imprese che Francesco Rastrelli, grande fotografo capace di cogliere l’attimo in cui il mare viene domato dall’atleta che affronta, come è accaduto per questa Tre Golfi sono davvero al limite. Rastrelli, che da dieci anni firma le più belle immagini dello yachting, ha presentato, negli splendidi saloni del Circolo Italia, l’ultima mostra che ha curato con Roberta Roccati. Il vernissage si è svolto alla vigilia della Tre Golfi e le foto, montate su pannelli posti negli angoli dove sono custoditi i cimeli più significativi del più antico circolo nautico napoletano, hanno mostrato in tutta la loro potenza espressiva esaltando l’abilità degli artisti. Giustissimo, quindi, il titolo della mostra e dello splendido catalogo: Mare forza venti, quasi a simboleggiare che di più non si può fare con uno scatto.        

Vento a parte, la Tre Golfi, che è partita secondo tradizione a mezzanotte di venerdì in uno scenario di irripetibile bellezza, ha confermato di essere anche una regata-palcoscenico. Che, però, ha capito la lezione dei tempi e svolge anche un’azione sociale di straordinaria importanza. Tra le barche in regata una – ‘Diversamente marinai’ – si è ben difesa prima di essere costretta al ritiro grazie anche all’efficace e sorprendente contributo di alcuni velisti disabili uno dei quali si è miracolosamente preso cura delle vele di prua. Ancora più esaltante l’impresa di Scugnizza, la barca due volte mondiale, che aveva a timone il suo armatore Enzo De Blasio e in equipaggio alcuni ragazzi del progetto Jonathan ai quali il Ministero ha concesso di mettersi alla prova e di sperimentare una possibile alternativa di vita e di lavoro. I ragazzi di Jonathan si sono ben comportati, hanno superato indenni il mal di mare che ha prodotto effetti devastanti anche su velisti di grande esperienza, e alla fine hanno gioito perché Scugnizza ha meritatamente conquistato la piazza d’onore nella sua categoria. Buon vento a questi giovani, dunque, e, come ha detto il presidente del Circolo Italia Roberto Mottola di Amato, «li attendiamo alla prossima Tre Golfi».

ilnapolista © riproduzione riservata