Sarri a Sky: «La Juve? Sono una società forte, speriamo di prenderli per anzianità»
Ritorna a parlare ai microfoni di Sky Maurizio Sarri al termine della gara con l’Atalanta.«Abbiamo fatto un inizio di partita contratto, ma abbiamo concluso meglio il primo tempo e giocato un ottimo secondo con tantissime occasioni». Era la risposta che si aspettava? «Pensaiamo come sempre solo a questa partita, siamo nelle nostre mani e sappiamo i […]
Ritorna a parlare ai microfoni di SkyMaurizio Sarri al termine della gara con l’Atalanta. «Abbiamo fatto un inizio di partita contratto, ma abbiamo concluso meglio il primo tempo e giocato un ottimo secondo con tantissime occasioni».
Era la risposta che si aspettava?
«Pensaiamo come sempre solo a questa partita, siamo nelle nostre mani e sappiamo i risultati che sta facendo la Roma».
Avete un valore aggiunto con Higuain.
«Oggi all’inizio la squadra in fase difensiva non l’ha aiutato, ma lui si vede che sta bene e ci tiene tantissimo al secondo posto»
E’ arrivato un segnale importante dal presidente.
«Un segnale che mi fa piacere. Ci siamo visti un mese fa e abbiamo deciso che ci saremmo visti il giorno dopo la fine del campionato».
Cosa ha portato al silenzio stampa?
«Noi non siamo nè arrabbiati nè delusi, nel girone di ritorno abbiamo fatto gli stessi punti di quello di andata. Alla fine del primo eravamo primi, nel secondo no per risultati incredibili delle altre squadre. Per il silenzio stampa, noi siamo dipendenti e il Napoli ha deciso»
Ci vuole maturità per tutelare questo secondo posto.
«Stiamo studiando per diventare una grande squadra, ma sappiamo che è difficile e che dobbiamo crescere dal punto di vista del controllo delle energie metali».
Le differenze tra lo scudetto della Juve e quello del Leicester? «Il Leicester è lo scudetto dei sogni, una di quelle imprese che si ricordano per anni perchè sono rare, perchè normalmente vince chi ha i fatturati più alti»
Speranze con la Juve? «Speriamo di prenderli per anzianità».
«Napoli è stata una città che ha conquistato profondamente sia me che la mia famiglia. All'inizio può sembrare un po' caotica, finisce per affascinarti completamente»
«Fanno i paragoni con i vari campioni come Pirlo, Totti, Baggio, e non è giusto. Non è che la Nazionale può avere solo eccellenze in ogni periodo della storia»
A Good Morning Britain racconta dell’amico investito da un carretto dei gelati: «Lui aveva solo otto anni e io dieci. Uscimmo dal negozio e dissi "veloci, andiamo”
Ad As: «Mi avevano dato in prestito ma lo staff medico dell'Atalanta non ha saputo curarmi. Lasciai la Fiorentina da giovane perché in Italia ti disilludono con i tanti prestiti che ti fanno fare».
Alla Domenica Sportiva: «In Nazionale c'è veramente un grande clima, Gattuso in questo è stato bravissimo. Devono finire qui i fallimenti, dobbiamo andare a giocarci il Mondiale!»
Al Festival dello Sport: «Non è un attacco a nessuno, però tante volte vedo giocatori giocare in Nazionale che non c'è più quella voglia di dimostrare, di difendere la maglia del paese e non mi fa piacere»
Al Festival dello Sport: «Sono arrivato dalla Francia, in cui il calcio era bello ma non come alla Juve. A Torino ho sentito che bisognava solo vincere, sempre. Sia in casa che in trasferta».
Prima della sfida della Scozia contro la Bielorussia: «Sono calciatori competenti, giocano tutti a un buon livello. Sappiamo che, se non facciamo le cose per bene, ci creeranno dei problemi»
Al Festival dello Sport: «Così vuole capire se puoi giocare in Champions o no. È il suo modo per fidarsi di te. A Roma lo trovai diverso, ma abbiamo comunque vinto un trofeo da tanto atteso»
Al Festival dello Sport: «Avrei potuto giocare altri 2-3 anni ma ero stufo degli spostamenti, delle trasferte. Lippi quello che mi ha dato di più, in futuro mi vedo alla guida della Francia»
A Telefoot: «Ci sono rimasto male, non sarebbe dovuta finire così. È stata una decisione incomprensibile per tutti. Hanno dato di me un'immagine sbagliata».