ilNapolista

La vicenda contratto non è Sarri il “buono” contro De Laurentiis il “cattivo”

La vicenda contratto non è Sarri il “buono” contro De Laurentiis il “cattivo”
De Laurentiis e Sarri

Come abbiamo scritto qui, la vicenda contrattuale che lega Sarri al Napoli è descritta dai media come un affare di Stato. Grande freddo, delusione, c’è chi addirittura si spinge a ipotizzare conseguenze per la permanenzadi Gonzalo Higuain a Napoli. La risposta è che oggi, come annunciato da più emittenti televisive, dovrebbe esserci l’incontro a Roma tra il presidente De Laurentiis e l’allenatore degli azzurri Maurizio Sarri. La questione è nota. A Sarri non sta più bene il contratto firmato dodici mesi fa al termine peraltro di una trattativa estenuante. Noi del Napolista ci ricamammo su e scrivemmo scherzosamente di un sequestro di persona. Sarri firmò consapevolmente il corposo contratto che lo lega per i prossimi cinque anni al Calcio Napoli. Un contratto che prevede scatti di stipendio automatici a seconda dei risultati raggiunti e che può essere sciolto unilateralmente soltanto da De Laurentiis che ha conservato per sé l’opzione annuale di rinnovo che può esercitare di anno in anno. 

Insomma, giuridicamente non c’è nulla di cui trattare. Che piaccia o no, il contratto dice che ha ragione De Laurentiis. Poi ci sono altri aspetti da considerare. Dodici mesi fa, la forza contrattuale di Maurizio Sarri era pari allo zero. Del resto, il tecnico di Figline Valdarno si vide scappare la Sampdoria perché rimase in attesa di una chiamata del Milan. Telefonata che mai arrivò. Giunse invece quella di Aurelio De Laurentiis. Sarri firmò un contratto-gabbia, una formula inconsueta per gli allenatori di calcio ma comunque un contratto. Ora Sarri sostiene di essersi meritato una diversa considerazione da parte della società dopo l’annata e il secondo posto conquistato con qualificazione diretta alla Champions. Ha senz’altro ragione, come però ha ragione De Laurentiis a rivendicare il coraggio di aver creduto in un allenatore cui nessuna grande squadra aveva avuto il coraggio di dare fiducia.   

De Laurentiis ha scelto quella formula contrattuale proprio per evitare che il Napoli potesse essere trattato come un tram da un allenatore che aveva alle spalle solo un anno di serie A. Gli errori sono da entrambe le parti. Anche da parte di chi ha sempre detto che la sua unica passione è allenare e il resto sono dettagli ininfluenti. Come d’altronde ha sempre dichiarato di non essere interessato al mercato per poi rimarcare a gennaio che il Napoli con Grassi e Regini non aveva cambiato gli obiettivi stagionali. Un imprenditore, per quanto disumano e algido possa sembrare, tutela il proprio bene, la propria azienda. Non c’è nulla di scandaloso in questo. È anche giusto essere riconoscenti nei confronti di chi ha creduto in te. Sarebbe stato certamente più adulto evitare che questa querelle diventasse di dominio pubblico. Alla fine, crediamo, prevarrà il bene del Napoli. E bisognerà trovare un accordo che soddisfi in maniera apprezzabile entrambe le parti. Per poter pensare alla prossima stagione del Napoli con la giusta serenità d’animo.

ilnapolista © riproduzione riservata