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Il dominio della Spagna in Champions ed Europa League spiegato su Espnfc

Il dominio della Spagna in Champions ed Europa League spiegato su Espnfc

I risultati dell’andata hanno indicato chiaramente la via: possibile, anzi probabile, che entrambe le finali delle Coppe Euopee 2015/2016 si risolveranno in un derby spagnolo. In Champions, l’Atletico ha battuto il Bayern e il Real è uscito indenne dalla sfida in casa del Man City; stessa cosa in Europa League, con la vittoria interna del Villarreal (1-0 aal Liverpool) e il pareggio esterno del Siviglia in Ucraina contro lo Shakthar Donetsk (2-2).

Un dominio acclarato, persino noioso. Lo dicono i numeri che snocciola Sid Loew, nella sua analisi per Espnfc: «Le squadre spagnole hanno vinto cinque delle ultime dieci Coppe dei Campioni e sei delle ultime dieci Europa League, e la tendenza sta accelerando: quattro degli ultimi sei vincitori in Europa League sono stati spagnola, così come tre degli ultimi cinque vincitori della Champions League. Inoltre, basti pensare al fatto che le squadre spagnole abbiano vinto 45 degli ultimi 48 scontri andata e ritorno ad eliminazione diretta».

Lowe parte da queste (incredibili) cifre per interrogarsi e porre una riflessione sul campionato spagnolo in rapporto al suo più importante competitor europeo, quella Premier League che l’anno scorso non ha avuto rappresentanti ai quarti delle due competizioni e che oggi pare in ripresa, con Liverpool e Manchester City impegnati nelle semifinali. «Il confronto – scrive Lowe – è fondamentalmente stupido. Ma è vero pure che molto spesso, analisti superficiali definiscono la Liga come un “campionato spazzatura” dove c’è una corsa a due e tutto il resto delle squadre stanno molto dietro. Ok, è vero, ma se la Champions è il terreno di caccia delle superpotenze Barcellona e Real Madrid, l’Europa League è comunque dominata dai club spagnoli. E questo vorrà pure dir qualcosa». 

Che poi l’Atletico allarga almeno a tre questa corsa a due: «L’Europa League ci dice che le squadre che stanno dietro a questo duello infinito Barça-Real non sono proprio un gruppo di asini. E poi c’è l’Atletico, che due anni fa ha vinto la Liga e oggi può ripetersi e arrivare nuovamente in finale di Champions League. Quindi, anche il concetto di corsa a due è da verificare. Il campionato spagnolo è noioso, scontato, prevedibile. Forse sì, ma non sempre». 

Se quindi la Premier League resta «il campionato più ricco e universale, dati anche i grandi introiti televisivi», la Liga si difende bene, soprattutto in Europa. Grazie all’identità, che travalica il concetto di modello gestionale unico riferito a una società calcistica: «Real Madrid, Barcellona, Atletico Madrid, Siviglia, Athletic Bilbao e Villarreal: non potrebbe esistere un gruppo di modelli così eterogeneo. Però ci sono idee, c’è una grande attenzione anche tattica. L’anno scorso, quattro degli otto allenatori in quarti di finale di Champions League non solo avevano giocato e imparato il mestiere in Spagna, ma avevano addirittura giocato insieme nella stessa squadra (il Barcellona). Quest’anno, quattro delle otto squadre rimaste sono spagnole e le altre sono stati eliminate per mano dei loro connazionali». 

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