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Affaticamento muscolare: il Real Madrid rischia di impiccarsi al record di minuti giocati di CR7

Affaticamento muscolare: il Real Madrid rischia di impiccarsi al record di minuti giocati di CR7

Il piccolo infortunio patito nel recupero della sfida col Villarreal ha scatenato un grosso polverone intorno a Cristiano Ronaldo. E al suo cannibalismo da record: il portoghese, infatti, è l’unico calciatore di movimento della Liga a non aver saltato neanche un minuto di questo campionato. Lui ha postato su Instagram un selfie in cui dice di «stare bene». Ma intanto, ecco il responso dei primi esami strumentali: affaticamento muscolare, condizioni da valutare per le prossime partite. Ed ecco che, tutto intorno a lui, scoppia la bomba mediatica. 

Inseguire questo (assurdo) record è una sua precisa volontà, che ha costretto in qualche modo Zidane ad adeguarsi e assecondarlo. Anche se, ovviamente, controvoglia: nel postgara della sfida di mercoledì, l’ex campione francese ha risposto con un candido «Sì» alla domanda su un suo eventuale pentimento nello schierare sempre e comunque il portoghese, e nel non sostituirlo mai.

A spalleggiare il tecnico del Madrid, è arrivato anche il ct della Spagna (ed ex allenatore del Real) Vicente Del Bosque. Che ha parlato di egoismo, arroganza e cose simili giudicando l’atteggiamento di certi campioni che non vogliono mai abbandonare il campo: «Noi tecnici siamo schiavi della tirannia dei giocatori, che mettono il muso se li cambi. Anche il pubblico accetta che se un allenatore sostituisce una delle stelle rischia di essere licenziato, di durare due giorni. L’egoismo di segnare il terzo, il quarto gol… Mah!».

Qualche giorno fa, parlando della “dipendenza da Higuain” di cui sarebbe vittima il Napoli, scrivemmo sul Napolista della similare situazione in casa Real, con Benitez prima e Zidane dopo che non avevano mai rinunciato al portoghese. Ora, questa piccola bufera mediatica, sorta all’alba di una semifinale di Champions, sposta di nuovo i riflettori sul problema del turnover, delle troppe partite giocate e su questa nuova “dittatura” a cui sarebbero sottoposti i tecnici nei confronti delle star. A pensarci bene, comunque vada sono loro a sbagliare e sbaglierebbero comunque: esagerare col turnover (Napoli docet, con Benitez) porta alle critiche della tifoseria, non farlo (vedasi Sarri) pure. E poi i calciatori dall’ego smisurato, con Cristiano Ronaldo come portabandiera assoluto di cannibalismo, e uno Zidane che non riesce ancora a gestirne la grandezza con serenità.

In tutto questo, il paradosso è che ieri, da Barcellona, è arrivata la notizia dell’accordo (tristissimo) tra società catalana e Federcalcio brasiliana per l’utilizzo di Neymar nel solo torneo olimpico, da giocare a Rio previa rinuncia alla Coppa America del Centenario. Come se gli allenatori non esistessero. Però, alla fine, la colpa è sempre loro.

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