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Il ct Conte e la lista per Spagna e Germania: Jorginho sì, Insigne forse no

Il ct Conte e la lista per Spagna e Germania: Jorginho sì, Insigne forse no

Sosta di campionato, due amichevoli per la Nazionale di Conte che non sarà più di Conte, attesa dai big match contro Spagna e Germania. A tre mesi dagli Europeo in Francia, due partite così rappresentano le ultime occasioni per convincere il ct a modificare una lista per gli Europei che sembra già fatta. Per quanto riguarda il Napoli, due sono i nomi caldi: Jorginho e, ovviamente, Lorenzo Insigne.

Secondo le ultime indiscrezioni, il tecnico salentino dovrebbe compiere due scelte diverse per i calciatori azzurri: l’italobrasiliano ex Verona dentro, il talento di Frattamaggiore ancora sulla graticola, tra il sì e il no. Jorginho, ricordiamolo, è stato naturalizzato a seguito della sua militanza nel settore giovanile del Verona, a cui è approdato fin dalla tenera età di sedici anni. Ha partecipato a un raduno della Nazionale Under-21 con Devis Mangia nel novembre 2012, ma non è mai sceso in campo con l’azzurro nazionale indosso. Anche allora si trattava di una convocazione per un’amichevole contro la Spagna, ovviamente giovanile. Dopo le eccezionali prestazioni durante il campionato in corso, sembra essere maturo per l’esordio nella Nazionale dei grandi.

Discorso diverso per Insigne, che per alcuni è sicuramente convocato (Il Mattino, ad esempio) mentre per altri sarà escluso dalle scelte del commissario tecnico. Ancora una volta. Dimostrando quindi che il caso tra i due esiste ed è ben lungi dall’essere dimenticato dall’allenatore salentino. Tra i due, il problema nasce nel raduno di novembre, quando Insigne (insieme a Berardi) preferisce saltare le partite della Nazionale perché infortunato. Un infortunio reale, che però fa dire a Conte che «Chi non capisce la maglia azzurra è inopportuno a vestirla». Ne abbiamo parlato più volte sul Napolista, domani avremo la conferma definitiva: Insigne dentro vorrebbe dire qualche chance ancora esistente di vederlo all’Europeo. In caso contrario, se ne riparlerà a Russia 2018. Con un altro commissario tecnico, ovviamente.

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