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Zenga: «La Sampdoria mi ha esonerato perché così hanno voluto i tifosi. Mi sono ricordato perché vivo all’estero»

Zenga: «La Sampdoria mi ha esonerato perché così hanno voluto i tifosi. Mi sono ricordato perché vivo all’estero»

Esonerato dalla Sampdoria, Walter Zenga ha rilasciato al quotidiano genovese Secolo XIX alcune dichiarazioni meno accomodanti rispetto alla versione ufficiale: «Non ho recriminazioni per quanto fatto alla Samp, ho dato il massimo e raggiunto buoni risultati visto che la squadra ha 16 punti, solo due meno della Juve e 4 meno del Milan. Trovo strano che mi sia stato detto, per motivare l’esonero, che i tifosi ce l’avevano con me. Mi sembra il segno di come va il calcio in Italia di questi tempi: io come allenatore se vado sotto la gradinata per parlare ai tifosi ricevo una diffida dalla Lega Calcio, una società invece ti esonera perché i tifosi ti contestano. È quantomeno bizzarra come contraddizione…».

E ancora: «Quest’esperienza mi fa ricordare perché vivo all’estero – prosegue Zenga – è un fatto di cultura sportiva, di dare importanza alle cose giuste anche nel calcio. Io sarò fatto male ma sono fatto così, mi prendo sempre le responsabilità delle mie scelte. Sono in pace con la mia coscienza e so di aver fatto quello che potevo. Compreso chiedere scusa quando ce n’era bisogno dopo certe sconfitte, non tutti sanno farlo…».

Infine Zenga definisce ridicola la vicenda del viaggio a Dubai dopo la sconfitta con la Fiorentina. «Ridicolo, visto che a Dubai ho moglie e figli piccoli che non vedevo da settimane e sfido qualunque genitore a non voler tornare a casa ogni tanto e poi per quel volo ho già detto che sono stato autorizzato dal presidente Ferrero, diversamente non sarei mai partito. Sarei anche tornato prima se era questo il problema, l’ho detto al club. Qualcuno invece ha voluto specularci sopra come fosse una mia bizzarria partire».

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