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Napoli-Palermo, pagelle / Higuain fa tutto quello che deve fare un centravanti, Albiol è andato da un prete ricchione. Ma l’erba del San Paolo?

Napoli-Palermo 2-0, le pagelle di Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia

REINA – Torna in giallo ma il tasso di occupazione è sempre bassissimo. Rimedia di testa a una sbavatura di Jorginho. Al solito, quando è così, usa più i piedi che le mani. Fa l’allenatore in campo, il saggio forte e duro del gruppo quando va abbracciare Mertens alla fine della partita, sotto gli occhi di Higuain. Sopire, troncare, spazzare via incazzature ed egoismi è fondamentale. Un voto in più per questo – 7

ZERO-GOL-SUBITI. Stop – 7

HYSAJ – Una delle sue partite migliori. Ha piedi buonissimi e intelligenza tattica, come quando chiude di testa. Riesce a crossare anche da fermo – 7

Io credo che l’intelligenza, in un calciatore, sia molto vicina alla sensualità – 7

ALBIOL – È decisamente rinato e adesso trasmette solo sicurezza. Lui e Hysaj si consentono finanche un palleggio di alto livello, in uscita dalla difesa. Salvifico, in un’occasione, su Lazaar – 7

O è andato a Medjugorje a farsi benedire o si è rivolto ad un prete ricchione. Sì, ho detto ricchione – 7

CHIRICHES – Sostituisce con efficacia Koulibaly. Decisivo con un grande anticipo al 22’ del secondo tempo – 6,5

Non fa rimpiangere neppure per un attimo Koulibaly, anche se il Palermo non è mai stato davvero pericoloso. E KK si è riposato. Cosa desiderare di più? – 7

GHOULAM – La catena di sinistra, tra lui e Insigne, con le incursioni di Hamsik, è un moto perpetuo e spietato. Nel secondo tempo si rilassa un po’ nella fase difensiva – 6,5

Forse ha messo a folle per risparmiarsi. Sembravano tutti impazziti, sul 2-0, invece bisogna preservarsi. Ha fatto bene – 7

DAVID LOPEZ – Il centrocampo è anche questione di fisico e lui non si risparmia. Si conferma giocatore da ampia sufficienza – 6,5

Ma anche più che sufficiente. Il suo problema è uno: non vale l’unghia incarnita di Allan, non regge proprio il confronto – 7

ALLAN dal 18’ del secondo tempo. Indomabile scippatore di palloni. Provatelo a prendere – 7

La cavalcata indomabile di Allan, che con la testa infossata nelle spalle per la concentrazione si lancia a capofitto verso la porta. Fabrizio, mi sono perdutamente innamorata – 9

JORGINHO – Nell’accademia filosofico-calcistica di Sarri ha l’importanza di un Aristotele. È il perno del sistema dialettico, altro che tikitaka, di questo Napoli. La palla a Insigne, al 38’ del primo tempo, equivale a un sillogismo – 7

Stesso prete ricchione di Albiol. Sì, ho ripetuto ricchione. Perfetto – 9

HAMSIK – Dà l’impressione di un martello che buca senza soste. Il primo tiro della squadra, al 4’, è il suo di sinistro. Slalom gigante del Pipita, tocco di Insigne, di nuovo il Pipita e poi Hamsik. Tutto favoloso. Tre minuti dopo ci prova di nuovo, stavolta di destro. Il resto è forza e qualità – 7

Contrasta, corre, pressa. Il centrocampo è suo. M-E-R-A-V-I-G-L-I-O-S-O – 9

CALLEJON – Non si capisce con Higuain al 17’ del primo tempo. Gonzalo lo fissa e gli dice nella loro lingua madre: “Mirame”. “Guardami”. Fretta? Ansia? Poca lucidità? Il lavoro di copertura forse lo strema più del necessario. Sorrentino gli nega il gol al 15’ del secondo tempo – 6

“Mirame”. Come “perditi in me”, come “se vinci tu vincerò anche io”, come “abbracciami e andremo in Paradiso insieme”. Miralo, cazzarola! – 6

EL KADDOURI dal 30’ del secondo tempo. È in forma, ha gambe e vuole spazio. Adesso Sarri dovrà dimostrare bravura anche nella gestione dei talenti che partono dalla panchina – 6,5

Il palleggio con Allan è come una droga. Se avesse segnato, il mio urlo avrebbe fatto cadere il Vomero – 7

HIGUAIN – Fa tutto quello che può fare un centravanti. Al 7’ colpisce di testa su cross di Hysaj. Tira a ripetizione. I dialoghi tra lui e Insigne sono un simbolo per la comunicazione tra i popoli, danno pace interiore. Al 39’ del primo tempo esplode da fuori area un proiettile vincente. Lui si rende conto del capolavoro e allarga le braccia, senza alzare gli occhi al cielo perché il cielo è l’erba del San Paolo. Nella ripresa manca la doppietta. Prima a causa del palo, poi perché sbaglia su cross di Hamsik – 8

Non solo regala pace interiore, ma con quelle seggiate ti libera di tutto lo stress che hai accumulato nella settimana, che sia domenica o mercoledì. È uno che ti fa benedire anche le odiosissime infrasettimanali. È uno di quelli che ne vorresti sempre di più – 9  

INSIGNE – Torna Magnifico. Fa il funambolo con un controllo divino, si porta avanti il pallone di petto e tira. Prende un palo, poi. Mezzo voto in meno per la rabbia plateale alla sostituzione. In un anno così queste cose non si fanno – 6,5

Il mister ha sempre ragione. E pure se non ha ragione, davanti alle telecamere gli devi dare comunque ragione. E basta – 6

MERTENS – Il gol, con tiro a giro, dà ragione a Sarri – 7

Nel caso di Mertens la rabbia la interpreto in senso positivo. Rispetto a Lorenzo è quello che gioca di meno, ed è anche il più egoista, ed è pure quello che finora si è mangiato più gol. Sfoga, ragazzo, sfoga. Poi però torna basso e pedala – 7

SARRI – L’ultimo mercoledì di ottobre gli regala una manita da ricordare a lungo. Non sbaglia nulla, neanche stasera – 8

Turnover in campionato e segniamo due gol splendidi prendendo di netto anche tre pali. Sono pronta ad affrontare il giorno di Ognissanti, i Morti, il Natale e il Capodanno assieme, l’Epifania, il quarto segreto di Fatima e tutte le profezie di Nostradamus. Questo Napoli è un bagno di endorfine, è come tuffarsi in una tavoletta di cioccolato fondente Novi con le nocciole, come lanciarsi a petto di palombo su una distesa di torrone dei morti. Come un caffè nero bollente amaro, di quelli che al mattino ti fanno drizzare tutti i peli del corpo dandoti il buongiorno. Come una sciata sulla pista deserta alle 7 del mattino. Come la doccia dopo lo sci. Come la panna montata sul cono alla nocciola. Come il vento che ti scompiglia i capelli e ti rinfresca i pensieri. Come un’ispirazione. Come un bicchiere di vino mentre sgusci le noci davanti al camino. Come montare su un cavallo e lasciarti trasportare nel verde delle colline. Come aprire gli occhi sul mare. Come la raggia che ti libera il corpo e i pensieri e ti fa pensare che è così bello provarla e incanalarla per bene che non ti importa di cosa accadrà domani né quando sarà – 10

ARBITRO GIACOMELLI – Nessun episodio sospetto. La dittatura del Napoli gli facilita il compito – 6

Se permetti, glisserei su Giacomelli e giudicherei Gervasoni – 10

Maggio – capo della panchina subito, per il modo in cui ha cercato di tenere sotto controllo Lorenzo. Anche se un buffettone avrebbe potuto darglielo. Vediamo di calmarci un po’, perché Icaro sulle ali dell’entusiasmo si bruciò – 8

Il Campo del San Paolo – Cosa gli è successo in 15 giorni? Se magari mettiamo da parte le boutade sui biglietti omaggio e le altre mazzarie e ci facciamo due domande, forse riusciamo anche a completare bene il campionato. Il nostro gioco veloce ha bisogno di un buon prato. Vediamo di non essere sempre noi i primi nemici di noi stessi – 2
Fabrizio d’Esposito e Ilaria Puglia 

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