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Un Sarri autoironico è la miglior risposta possibile

Un Sarri autoironico è la miglior risposta possibile
Maurizio Sarri in una foto di Matteo Ciambelli

L’autoironia è un bel segnale. Soprattutto quando la si usa in un momento negativo. È indice di serenità e anche di consapevolezza. È lo stato d’animo che Maurizio Sarri ha cercato, riuscendoci, di infondere con la conferenza stampa alla vigilia del suo esordio in Europa League: questa sera alle 19 si gioca Napoli-Bruges, prima partita del girone eliminatorio. 

È parso un Sarri diverso da sabato scorso. Non arroccato, non sulla difensiva. Certo ha difeso le proprie idee e il proprio lavoro, ci mancherebbe, ha offerto la sua visione del momento della squadra. E lo ha fatto con lucidità, ricordando che il Napoli in tutte e tre le partite ha offerto sprazzi da buona squadra e sottolineando come invece non si riesca ancora a limitare i danni quando si perde il controllo della partita. 

È stato abile nel disinnescare la mina Maradona. Non è andato allo scontro, tutt’altro. Si è rifugiato in una modestia fin troppo ostentata ma è stata la scelta migliore: “Lui è un idolo, è già tanto che mi conosca”. Probabilmente non è quel che ha pensato quando ha letto le dichiarazioni, ma ha reagito nel modo più intelligente possibile.

Soprattutto, Sarri ci ha colpito quando ha ironizzato sulla difesa del Napoli. «Era fragile lo scorso anno ed è fragile quest’anno – ha detto, strappando più di un sorriso in sala stampa -. Ricordo che Ancelotti una volta spiegò che cosa fosse cambiato nel passaggio da una difesa a una difesa a zona: prima prendevano i gol marcando a uomo, poi li hanno presi schierandosi a zona». Possono sembrare stupidaggini ma sono dichiarazioni rivelatrici di uno stato d’animo. O comunque Sarri oggi è stato efficace nel nascondere le tensioni.

Ha trovato il momento giusto per smontare la frase sull’Empoli rilasciata sabato scorso: «Era ovvio che mi riferissi alla disciplina tattica dell’Empoli non certo alla forza della squadra». Se n’è ricordato quando, a proposito di Hysaj schierato a sinistra, ha detto che Maldini “il miglior terzino sinistro d’Italia” era un destro. Poi si è fermato e ha aggiunto: «Oh non sto dicendo che Hysaj è Maldini».

Sarri sembra aver cambiato anche atteggiamento con i suoi calciatori. Li ha difesi. A partire da Albiol, cui dopo Napoli-Sampdoria aveva riservato dichiarazioni poco carine (“se uno finisce culo a terra contro Eder”) e di cui ha detto che è quello che sta facendo più passi avanti dal punto di vista della posizione. Non si è immolato per Valdifiori, pur senza scaricarlo. Insomma, ha evitato il muro contro muro, così come ha evitato qualsiasi riferimento allo scorso anno e al suo Empoli. Ed è un segnale importante. Poi ovviamente la parola spetterà al campo. Al Napoli manca ancora la prima vittoria ufficiale, e non solo. Se escludiamo la vittoria sul Latina, gli azzurri non avevano vinto nemmeno contro Nizza e Porto. Un successo aiuta sempre, anche se in Europa League in una partita che probabilmente non riuscirà a richiamare al San Paolo diecimila spettatori.

Conterà il risultato, però stavolta il pre-partita non è stato preoccupante come quello di Empoli. Ed è già un passo avanti. Le parole, come diceva quel tale, sono importanti.
Massimiliano Gallo

La conferenza di Sarri

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