Dino Celentano, quel pugno sbattuto sul tavolo di Gaspart nella trattativa per Maradona

Joan Gaspart, il vicepresidente del Barcellona che non voleva cedere Maradona al Napoli, mentre il presidente José Nunez era favorevole, rimase sorpreso. Quell’uomo mite, gentile, con una faccia da bambino che aveva davanti aveva battuto con forza un pugno sul tavolo. Dino Celentano, imprenditore nel settore tessile con continui rapporti con i paesi africani, numerosi […]

Joan Gaspart, il vicepresidente del Barcellona che non voleva cedere Maradona al Napoli, mentre il presidente José Nunez era favorevole, rimase sorpreso. Quell’uomo mite, gentile, con una faccia da bambino che aveva davanti aveva battuto con forza un pugno sul tavolo.

Dino Celentano, imprenditore nel settore tessile con continui rapporti con i paesi africani, numerosi i suoi viaggi in Africa, uno dei quindici consiglieri nel cda del Napoli sotto la presidenza di Ferlaino, aveva perso la pazienza di fronte ai continui rilanci di Gaspart per la cessione del pibe.

La trattativa era in piedi da due mesi. La tenacia e la furbizia di Antonio Juliano (che finse un interessamento ad Hugo Sanchez dell’Atletico Madrid per fare pressione sul Barcellona a cedere Diego), le acrobazie finanziarie e i trucchi di Ferlaino si accompagnarono alla pazienza con cui Dino Celentano ricuciva ogni volta la trattativa con Gaspart. Ma ora non ne poteva più e aveva battuto il pugno sul tavolo.

Dino Celentano, un protagonista essenziale nel trasferimento di Maradona dal Barcellona al Napoli, si è spento a 74 anni dopo avere lottato con coraggio contro un male invincibile.

Fu sulla sua barca al largo di Capri, con Ferlaino e Juliano, che Jorge Cyterszpiller, l’agente di Diego, venne definitivamente convinto a portare il fuoriclasse argentino a Napoli. Celentano l’aveva anche ospitato in un albergo termale di Ischia. Nell’isola verde, Dino era il napoletano più benvoluto. E, dopo la conclusione della trattativa, fu sulla sua barca che Diego firmò il contratto che lo legò al Napoli.

Di natura schiva, parlando sempre con voce sommessa, disponibile e garbato, Dino Celentano è stato un grande dirigente del Napoli. Si commuoveva ancora nel raccontare quei cinquanta giorni a Barcellona, sempre al fianco di Juliano, per strappare Maradona al club catalano. Aveva scommesso con un altro dirigente, Antonio Tagliamonte, che il Napoli sarebbe riuscito nell’impresa. Dopo quel pugno sul tavolo di Gaspart, vinse la scommessa.

Quel giorno, nella villa del vicepresidente blaugrana, cento chilometri fuori Barcellona, la moglie di Gaspart disse a Juliano e Celentano: “Fateci la cortesia, prendete Maradona”. E Dino aveva replicato: “E’ suo marito che non vuole cederlo”.

L’indimenticabile giugno 1984 della trattativa per Diego, che durò cinquanta giorni, era tra i ricordi che più emozionavano Dino Celentano che fu poi amico del pibe conquistato dalla sua gentilezza e dalla sua discrezione.

Con Dino ci eravamo visti qualche volta negli ultimi tempi. Era dimagrito. Soffriva. Ma si riprendeva subito esortandoci a parlare di Diego e della trattativa per portarlo a Napoli. Gli piaceva raccontare quei giorni. Gli si illuminavano gli occhi. Parlava ancora più sommessamente.

Quando il Napoli vinse il primo scudetto ci raccontò di averlo festeggiato, più che nello spogliatoio del San Paolo, a casa di sua nonna, in via Orazio. “Mia nonna aveva 92 anni e da quel giorno divenne una tifosa irriducibile del Napoli” diceva. Sempre col suo tono gentile, sempre restando “nell’ombra”, mai vanitoso, mai a vantarsi del suo ruolo silenzioso ma utilissimo nel Calcio Napoli.

Un carissimo uomo che mancherà a quanti di noi l’abbiamo conosciuto, apprezzato e amato per la sua grande signorilità.
Mimmo Carratelli

Correlate

Il saluto di Carratelli alla famiglia napolista

di - Caro Max e napolisti tutti. Per prima cosa vi ringrazio dell’affetto con cui avete sempre seguito la mia collaborazione a questo magnifico sito e dei messaggi per la mia “fuga” a “Il Mattino” dove ho lavorato dal 1987 al 1995 come capo della redazione sportiva. Ci torno col solo dispiacere di non poter più collaborare […]

Mimmo Carratelli

Carratelli lascia il Napolista e torna a casa (Il Mattino). A lui un infinito grazie e un grandissimo in bocca al lupo

di - Caro Max, Il Mattino mi ha catturato a sorpresa puntando sulla mia vanità. Purtroppo, la mia collaborazione esclusivamente o quasi sportiva, non mi consente di proseguire col Napolista: vi ho lavorato con affetto. Il direttore Barbano non consente altre collaborazioni, quindi non potrò fare più partite del Napoli e pagelle e altro. Me ne dispiace […]

A Nizza il Napoli di Sarri si è intravisto nella prima mezz’ora

di - In un precampionato di molte sconfitte delle squadre italiane contro i club stranieri più avanti nella preparazione, all’Allianz Riviera nello scenario della Costa Azzurra il Napoli di Sarri, dopo le scampagnate di gol contro le formazioni trentine e il Cittadella (18 reti, sei di Lorenzo Insigne, cinque di Mertens), cede al Nizza (2-3), squadra francese […]

Con Sarri terza rifondazione del Napoli. Inter regina del calciomercato

di - Pim-pum-pam dell’Inter, regina del calciomercato con i botti indonesiani di Eric Tohir. Quattro arrivi e due in dirittura d’arrivo (Perisic e Jovetic). Juventus guardinga, il motore perde tre pistoni (Pirlo, Tevez, Vidal), caccia a un “numero dieci” per scatenare in gol Mandzukic, Morata e Dybala. Il Milan sogna Ibrahimovic per iscriversi al club dello scudetto. […]

Caressa Napoli

Ciao Fabiooooo, Fabio Caressaaaaa: l’urlo di Sky, tv bianconera che trasmette a colori, sul Napoli favorito per lo scudetto

di - Siamo al delirio. Sky sta facendo di tutto per farsi perdonare la perdita della Champions. Propone martellando ogni giorno il ventaglio delle sue proposte, la serie B per tutti tanto per dimenticare la Champions (!), i campionati europei (c’erano già) e bla-bla-bla con una fregatura mondiale per gli abbonati che hanno sottoscritto l’abbonamento con la […]

Caro compagno Zdanov, hai preso una fissa. Ma con Sarri non avremo più il museo delle cere di Panzo Villa

di - Puntuale come le zanzare in estate, ecco il nuovo, ennesimo e decimo dispaccio moscovita del compagno Andrej Alexandrovic Zdanov, il piffero tragico, il sergente a sonagli della Lubjanca, la lingua di Menelicche e Madre Tiresia di Calcutta con le subdole premonizioni sul nuovo corso del Napoli. Mentre il mondo dell’informazione di regime è cambiato, dalle […]

La bolscevizzazione del Napolista, Carratelli si ribella a Zdanov

di - Nella deplorevole indifferenza dell’ONU (Organizzazione Napoli Unito) avanza la bolscevizzazione di questo sito diretto dal vetero-comunista Marx Gallo con l’invasione cingolata del compagno Andrej Aleksandrovic Zdanov, bolscevico ucraino a 19 anni e punito per questo a 52 con una morte misteriosa a Mosca. Questo bolscevico morto rivive tra noi con la pressione immarcescibile del Kgb […]