L’sms di Conte al capo ultrà dell’Atalanta: «Mi dispiace per il Daspo». Il pm denuncia l’omertà del calcio
«Qualcuno mi spieghi perché si verificano episodi di violenza che portano a multe salate per la società, e non c’è mai nessuno della società o del mondo del calcio che si dissocia. Anzi, questa inchiesta ha dimostrato che i giocatori e il presidente di allora, Alessandro Ruggeri, andavano a far visita di solidarietà ai tifosi […]

«Qualcuno mi spieghi perché si verificano episodi di violenza che portano a multe salate per la società, e non c’è mai nessuno della società o del mondo del calcio che si dissocia. Anzi, questa inchiesta ha dimostrato che i giocatori e il presidente di allora, Alessandro Ruggeri, andavano a far visita di solidarietà ai tifosi arrestati, a portare regali. E anche l’attuale allenatore della nostra Nazionale, quando era all’Atalanta, aveva mandato un sms di solidarietà al Bocia».
Parole in aula, in tribunale a Bergamo, del pubblico ministero Carmen Pugliese. Che fa riferimento al Bocia, cioè Claudio Galimberti, capo della tifoseria atalanta, una delle più note d’Italia. Il riferimento del pm, che ha portato a processo 143 ultrà per fatti dal 2009 al 2012 (87 imputati bergamaschi e 56 catanesi) è a quei pochi mesi in cui Antonio Conte, oggi ct della Nazionale, era stato allenatore dell’Atalanta. Dopo un Daspo subito da Galimberti, il mister gli aveva mandato un messaggio: «Mi spiace per il Daspo».
A più riprese, durante il processo che va a concludersi, il sostituto procuratore Pugliese ha voluto sottolineare la «sudditanza del mondo calcistico bergamasco alla tifoseria violenta». Una tifoseria «anche ipocrita — secondo il magistrato —. Galimberti, al termine della stagione 2009-2010, aveva contestato pesantemente con i suoi adepti la famiglia Ruggeri, proprietaria dell’Atalanta. Poi, anni dopo, quando è morto l’ex presidente Ivan Ruggeri, è andato a piangere sulla sua tomba». Alle battute finali del processo, nella stessa udienza in cui ha citato l’sms di Conte, il pm ha presentato le sue richieste di condanna: in tutto 166 anni di reclusione (leggi).
(tratto da Corriere di Beragmo)