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Nel rapporto tra Napoli e i media, Benitez e De Laurentiis stanno riuscendo a ottenere il famoso “spalla a spalla”

Nel rapporto tra Napoli e i media, Benitez e De Laurentiis stanno riuscendo a ottenere il famoso “spalla a spalla”

Se c’è un allenatore, in Italia, che è sempre stato attento, persino in maniera maniacale, alla comunicazione con stampa e tv, questi è Rafa Benitez.

Sin dal giorno del suo arrivo ha sempre mostrato una cortesia ed una disponibilità fuori dal comune, ha un sito web costantemente aggiornato sul quale sono reperbili moltissime informazioni e cura benissimo anche il profilo twitter.

Una gestione professionale.

Dal canto suo, il Presidente De Laurentiis ha sempre avuto un approccio più estemporaneo con i media, ma possiamo dire tutto, tranne che abbia la tendenza a sottrarsi al dialogo.

Anzi, talvolta gli abbiamo imputato il difetto opposto: un eccesso di presenzialismo, condito da una notevole logorrea.

E allora com’è che due soggetti così connotati hanno deciso di non parlare con l’emittente di Murdoch?

Sicuramente ci sono le ragioni evidenziate da Massimiliano Gallo, il salotto TV gestito dalla compagna del portiere della Juventus è da tempo molto poco clemente con gli azzurri e per capirlo basta farsi un giro nei forum e nelle pagine facebook dei gruppi di tifosi del Napoli: fioccano le proteste e molti pubblicano le lettere di disdetta dell’abbonamento.

Ma ci sono altre possibili chiavi di lettura.

Quando si parla di Calcio e Tv bisogna sempre fare i conti con quel gigante che si chiama “diritti televisivi” e che, nel caso del Napoli, rappresenta una fetta larghissima del fatturato. Dunque non è escluso che De Laurentiis abbia in mente di utilizzare questa situazione per porre qualche altro problema (intanto, segnalo, Juventus e Roma hanno disdetto il contratto con Infront per i diritti d’archivio e avrebbero già trovato un nuovo accordo proprio con Sky).

Se così non fosse, vale a dire se la questione non riguardasse gli interessi economici, potrebbe essere una decisione presa per interessi sportivi.

In fondo non è la prima volta che il Napoli reagisce a brutte prestazioni chiudendosi all’esterno. Vado a memoria, ma ricordo che la squadra quest’anno è andata in silenzio stampa già altre volte: dopo le sconfitte con il Milan, con l’Udinese e dopo la partita in Europa League con lo Young Boys (in quest’ultimo caso addirittura si trattò di un silenzio stampa preventivo, a prescindere dal risultato e per quattro gare).

Il problema più grande che ha il Napoli quest’anno, pare evidente, sono gli inspiegabili cali di concentrazione che arrivano quando il risultato dovrebbe essere già acquisito.

Ci ricordiamo tutti le rimonte della squadra allenata da Mazzarri (che, ovviamente, aveva il problema oppostao, vale a dire l’atteggiamento rinunciatario in tutta la prima parte delle gare) e colpisce subire recuperi di squadre neanche particolarmente motivate, com’è successo più volte, specialmente al San Paolo.

Magari Benitez ed il Presidente stanno cercando di trovare un nemico esterno che spinga la squadra a trovare quelle motivazioni e quella concentrazione che sono indispensabili per cercare di agguantare il secondo posto (e resistere all’attacco della Lazio) e il nemico perfetto potrebbe essere proprio la TV. In fondo i tifosi del Napoli si sentono già bistrattati (lo striscione esposto in curva contro Tardelli è stato applaudito da tutto il San Paolo) e magari su quest’argomento potrebbe finalmente avverarsi il famoso “spalla a spalla” evocato più volte da Benitez.

Nelle prossime settimane avremo modo di capire meglio qual è la strategia dietro il silenzio stampa ad aziendam proclamato dal Napoli.
Fabio Avallone

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