Viva Zapata, anche se toglie spazio a Gabbiadini. L’anima della squadra è Gargano

Verrebbe da dire: meno male che c’è Zapata. Squalificato Higuain, il colombiano impallina il Sassuolo. Un gol e l’assist per il raddoppio di Hamsik. Quinta rete in campionato, sette con i due centri in Europa League. Prima di scaldare i muscoli ed entrare in partita Duvan soffre nel controllo della palla, nei contrasti, rimane “pesante”, […]

Verrebbe da dire: meno male che c’è Zapata. Squalificato Higuain, il colombiano impallina il Sassuolo. Un gol e l’assist per il raddoppio di Hamsik. Quinta rete in campionato, sette con i due centri in Europa League.

Prima di scaldare i muscoli ed entrare in partita Duvan soffre nel controllo della palla, nei contrasti, rimane “pesante”, ancorato a terra. Ma come comincia ad ingranare, a far valere il fisico, lo scatto e la difesa della palla, diventa protagonista. Resistenza ai contatti e velocità, palla tra i piedi e un desiderio folle di andare a segno. Egoista in cerca di gloria.

Contro il Sassuolo formazione leggera con quattro attaccanti. Benitez ha osato tanto. Sbilanciato, con gli attaccanti che recuperavano poco, il Napoli ha offerto spazi invitanti al Sassuolo, rapido a contrattaccare con palloni sventagliati a distanza. Il solo Berardi, però, ha avuto spunti incisivi. Zaza mai in partita, addomesticato da Albiol e sopraffatto da Koulibaly. Floro Flores arretrato. Il 4-3-3 della Sassuolo è diventato un 4-5-1 sotto la pressione iniziale degli azzurri.

Faticando il Napoli a puntare la porta se non quando Hamsik schizzava in avanti, è bastato Zapata a risolvere il match. Di forza. Sullo 0-0, Berardi ha mandato fuori due palle-gol. Un po’ di fortuna non guasta come nella rocambolesca performance di Zapata sulla prima rete.

Gabbiadini in ombra perché con Zapata pivot non ha avuto spazio per gli inserimenti centrali. Manolo ha girato un po’ a vuoto. Da seconda punta dietro Higuain, che si allarga e fa molto movimento, Gabbiadini può esprimersi meglio.

Continua lo stordimento di Callejon, che ha mancato di un soffio il gol alla sua maniera, e soprattutto di Mertens. Il fallo su Missiroli con espulsione è mancanza di concentrazione. Lo spagnolo e il belga hanno perduto smalto e determinazione. Sembrano delusi. Sono da recuperare in fretta per l’assalto alla Roma, scontro diretto il 4 aprile all’Olimpico.

In ogni caso, Benitez ha numerose alternative sul fronte offensivo. Gargano, centrocampista di corsa, grinta e cuore, inesauribile lottatore ed ora anche calibrato nei lanci, è una pedina fondamentale nel cuore del gioco. Intercetta e riparte, protegge la difesa, è attento retrocedendo in area. E’ l’anima della quadra. Stuzzicherebbe De Guzman in mediana al fianco dell’uruguayano lasciando libero Hamsik di scorazzare in avanti.

Andujar (due gol in cinque partite) ha la calma del portiere di maggiore esperienza e sangue freddo, ma si impongono il recupero e il rilancio di Rafael che, giovedì sera, contro il Trabzonspor, potrà giocare con tranquillità, il Napoli avanti 4-0 sui turchi.

Il secondo posto della Roma si è avvicinato a tre punti, blindato il terzo (Lazio -5, Fiorentina -6). Il Napoli sta andando magnificamente. Nelle ultime dieci partite (sette vittorie) ha guadagnato cinque punti sulla Roma, tre su Lazio e Fiorentina. Sesta partita con la porta imbattuta e l’attacco è sempre il secondo del campionato.

Gli impegni si triplicano col ritorno della Coppa Italia, quarto di finale contro la Lazio, andata e ritorno, la prima a Roma il 4 marzo, mese pienissimo con sette gare da smaltire, compresi gli ottavi di Europa League.

Domenica turno impegnativo per il secondo posto. La Roma riceve la Juventus, ma il Napoli dovrà giocare sul campo del Torino contro una squadra rognosa (3-5-2) che si compatta, difende e schizza in attacco con la velocità del brasiliano Bruno Peres e le giocate di Farnerud, El Kaddouri e Vives. Il Torino è in serie positiva da undici partite, 5 vittorie, 6 pareggi. Sarà un osso duro.

Divertiamoci giovedì sera col Trabzonspor che sarà al completo rispetto alla formazione rabberciata dell’andata. Previste molte “seconde linee” nel Napoli tre giorni prima dell’assalto al Torino.

Mimmo Carratelli

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