Pallotta benitez

Chi era rimasto? Probabilmente, come spesso accade inquesti casi, la memoria selettiva ci inganna. Ma ci sembra di ricordare che erano rimasti Rafa Benitez e James Pallotta. Due appigli. Due ganci cui provare ad appendersi per non lasciarsi trascinare. Rudi Garcia lo avevamo visto allontanarsi, portato via dalla corrente, da lupi che sbranano e il […]

Chi era rimasto? Probabilmente, come spesso accade inquesti casi, la memoria selettiva ci inganna. Ma ci sembra di ricordare che erano rimasti Rafa Benitez e James Pallotta. Due appigli. Due ganci cui provare ad appendersi per non lasciarsi trascinare. Rudi Garcia lo avevamo visto allontanarsi, portato via dalla corrente, da lupi che sbranano e il solito bagaglio testicolare che diventa misura di tutte le cose calcistiche. Un Protagora riveduto e corretto. 

Ci eravamo aggrappati a loro due. Il presidente della Roma fu l’unico a non lasciarsi coinvolgere dalla tempesta post Juventus-Roma. Non suonò il violino. Anzi. Tenne la barra dritta. Rilasciò un’intervista alla Gazzetta in cui parlò di sport, di stadi aperti alle famiglie, di errori umani. Insomma, antidoti su antidoti ai veleni ampiamenti diffusi dopo quel 3-2. In fondo, il calcio italiano stava ancora piangendo il suo morto, Ciro Esposito, ucciso proprio da un romanista anche se sarebbe più corretto definirlo un estremista di destra. Proviamo a far finta che sia uno sport e basta. Da ingenui, va detto. Perché basta aver giocato a pallone qualche volta tra amici per capire che non è possibile. E infatti è finita con Pallotta che battibecca a distanza con Claudio Lotito sui conti della Roma. Ha accettato il corpo a corpo anche lui. È entrato nel Colosseo, lui che voleva organizzarci una partita di calcio e per questo è stato deriso da quasi tutta Italia. “Ci siamo giocati anche Pallotta”. Del resto, un imprenditore deve anche fare i conti con la clientela. E la clientela vuole il sangue. Meglio adeguarsi. 

Diciamo la verità. Il morto in casa ce l’abbiamo pure noi. Non ha perso lo stile, quello no. Il ci può stare è diventato #cipuostare, è stato subito Gene Wilder in Frankenstein junior che grida il suo desiderio. Si può fare è subito #cipuostare. Lo ha fatto di fino, Rafa. Un rovescio di Roger Federer con palla all’incrocio delle righe e capello composto, postura ineccepibile. La classe è quella che è, è innegabile. Però il Rubicone lo ha varcato. Degli arbitri ha parlato. Se lo avesse fatto all’Inter in tempi in cui la satira non veniva accostata al terrorismo, sarebbe finito in prima sul Corriere della Sera ed elogiato da Michele Serra su Repubblica e da Gino e Michele sull’Unità (se ancora ci fosse). Quante ipotetiche. Lo ha fatto al Napoli. E, soprattutto, lo ha fatto. 

Diciamo un’altra cosa. En passant. È quasi scoppiata la pace tra il Napoli e il suo pubblico. Anche qui la clientela ha ricevuto un’offerta cui non avrebbe mai potuto rinunciare: la Juventus che ruba e l’arbitro venduto. Troppo zucchero per serbare ancora rancore.

Ma questa era solo una parentesi. Resta il dato che anche Benitez ha ceduto. Come Pallotta. E qui passiamo alla domanda successiva: esiste un altro modo di intendere il calcio? O il solo chiederselo è roba da verginelle? Siamo adulti, smettiamola di giocare alle educande. È un gioco sporco e se vuoi vincere il nastro datti da fare, altrimenti colleziona francobolli che è meglio. Del resto, forse Mourinho era un’educanda?

Tutt’attorno, ce ne stiamo accorgendo, è persino peggio rispetto al 2 maggio, giorno in cui Ciro Esposito era ancora un ragazzo sorridente. A Roma, domenica hanno arrestato un bel po’ di bulgari arrivati da Sofia per divertirsi in occasione del derby, altrimenti la guerriglia sarebbe stata guerra. A Napoli hanno vietato la trasferta agli juventini. I Napoletani – di Napoli – non andranno a vedere Lazio-Napoli; e in realtà anche quelli residenti a Roma che vogliono stare tranquilli non ci andranno. 

Siamo finiti tutti nell’arena. Un’altra volta. E ma quello era fuorigioco. Ah vabbè. Fuori non se la passano meglio. Né in Spagna – dove c’è stato un morto poco più di un mese fa – né

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