La ballata di Fiorentina-Napoli 0-1

Uno a zero. Come le grandi squadre. Uno a zero. Come le squadre di Benitez. Perché solo chi non capisce nulla di calcio può far passare Rafa per uno sprovveduto tatticamente. Uno a zero perché è la terza partita consecutiva che non prendiamo gol. Uno a zero perché due settimane fa Il Mattino aveva chiesto […]

Uno a zero. Come le grandi squadre.

Uno a zero. Come le squadre di Benitez. Perché solo chi non capisce nulla di calcio può far passare Rafa per uno sprovveduto tatticamente.

Uno a zero perché è la terza partita consecutiva che non prendiamo gol.

Uno a zero perché due settimane fa Il Mattino aveva chiesto le dimissioni dell’allenatore del Napoli.

Uno a zero, con la Fiorentina castigata al primo errore difensivo dopo qualche gol sprecato nel primo tempo. 

Uno a zero, con un salvataggio sulla linea e una traversa per loro.

Uno a zero. Per tutti quelli che hanno definito il Napolista un covo di integralisti, fondamentalisti, aziendalisti, ridicoli. E ci fermiamo qui.

Uno a zero. E ora tutta l’Italia si accorge di noi.

Uno a zero. Perché Callejon è il capocannoniere del campionato. 

Uno a zero. Nel giorno in cui piangiamo per l’infortunio di Insigne, lo scugnizzo che Benitez sta trasformando in uomo. Sì, Benitez. 

Uno a zero. Perché senza Benitez questo Napoli non esisterebbe. 

Uno a zero. Perché Rafa è l’anello di congiunzione tra Eduardo e Roberto de Simone.

Uno a zero. E sarebbe ora che adesso partecipasse anche il resto della città a questo campionato bellissimo.

Uno a zero perché non è cazzimma ma è carattere. È diverso.

Uno a zero perché abbiamo anche il portiere.

Uno a zero perché Koulibaly e David Lopez sono due grandi acquisti. E de Guzman non è una pippa. Così come Michu.

Uno a zero. Perché in tanti hanno parlato solo per perdere un’occasione per stare zitti.

Uno a zero. Perché vedere Massimo Mauro schiumare rabbia è di una goduria assoluta.

Uno a zero. Perché se Gonzalo non era in fuorigioco, la Panini doveva cambiare la bustina dopo appena otto giorni.

Uno a zero. E in una settimana abbiamo battuto Roma e Fiorentina. 

Uno a zero. Perché senza sofferenza non c’è vittoria. 

Uno a zero. E ho scoperto che mio padre interista si entusiasma per il Napoli. “Almeno giocate a calcio”.

Uno a zero. Perché ho smesso di ricevere sms a fine partita. Sono scomparsi tutti.

Uno a zero. Ed è bellissimo averci sempre creduto. È la differenza tra chi prepara una cena e chi arriva solo per mangiare.

Uno a zero. E forza Napoli. E immenso Rafa Benitez. 

Uno a zero. E non dimentichiamo che questa è la squadra di Aurelio De Laurentiis. Sì, dell’odiato presidente. Senza di lui, non avremmo questo Napoli.

Uno a zero. E quanto vorrei sentire ’o surdato nnamurat in un San Paolo stracolmo.
Massimiliano Gallo

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