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Il Napoli e gli svizzeri. Quando Maradona non venne convocato contro il Wettingen

Il Napoli e gli svizzeri. Quando Maradona non venne convocato contro il Wettingen

È stata la Coppa delle Alpi, nel 1960, a inaugurare i confronti fra il Napoli e le squadre svizzere. A tutt’oggi, 13 partite (8 vittorie azzurre, 2 pareggi, 3 sconfitte). Altafini con 7 reti è il capocannoniere delle sfide con le formazioni elvetiche (29 gol del Napoli).

La Coppa delle Alpi segnò la ripresa delle partecipazioni azzurre ai tornei internazionali. In realtà, non erano state granché in precedenza. Il Napoli di Garbutt partecipò a una sola edizione della Coppa Europa centrale scontrandosi tre volte con l’Admira Vienna, pesante eliminazione azzurra nello spareggio di Zurigo (0-5). Poi, più niente.

Bienne, allora quarantamila abitanti nel nord-ovest della Svizzera, cantone di Berna, cittadina con un bel lago e famosa per le fabbriche di orologi più note al mondo, fu un impatto duro per il Napoli allenato da Amadei e con fior di giocatori (Bugatti in porta, Vinicio e Del Vecchio in attacco, Pesaola e due mediani, Beltrandi e Posio, di notevole rendimento). Il Bienne vinse 3-1, Beltrandi segnò il gol azzurro. Al ritorno, gli svizzeri pareggiarono al San Paolo (3-3), per il Napoli segnarono Di Mauro, Di Giacomo e Schiavone su rigore, e tutto finì. Gianfelice Schiavone, bresciano, sostituiva spesso in difesa Comaschi e Mistone.

Nel 1966, la Coppa delle Alpi si disputò tutta in Svizzera con la partecipazione di quattro squadre italiane (Napoli, Juventus, Catania e Spal) e quattro elvetiche. Le squadre dello stesso paese non si incontravano fra di loro. Fu un confronto italo-elvetico.

Il Napoli batté consecutivamente una Selezione Zurigo/Losanna (4-0), il Basilea (4-2), lo Young Boys (4-2) e il Servette (3-1). Altafini segnò sei gol. Bean, Montefusco e Canè (con un rigore) due a testa. Poi Orlando, Sivori e il terzino Gatti.

È stato il primo trofeo internazionale vinto dal Napoli. Con una furbata di Pesaola, allenatore dalle mille trovate. All’ultima giornata del torneo, erano a pari punti il Napoli e la Juventus allenata da Heriberto, il “nemico” di Sivori che aveva costretto il cabezon a lasciare la squadra bianconera. Il Napoli incontrò a Ginevra il Servette, la Juve era impegnata a Losanna contro la Selezione Zurigo/Losanna.

Il Napoli prese un gol nel primo tempo. La squadra batteva la fiacca. Nell’intervallo Pesaola si fece amico lo speaker dei comunicati pubblicitari e lo pregò di annunciare che la Juventus stava vincendo 2-0. Il petisso caricò Sivori nello spogliatoio: “Ma non ti vergogni, ti stai facendo sfilare da Heriberto questo trofeo”. Omar rientrò in campo e si scatenò. Con tre passaggi mandò in gol Canè, Bean e Montefusco. Alla fine della partita, Sivori corse da Pesaola: “Sai che cosa ha fatto la Juventus?”. E il petisso: “E io che ne so”. Sivori: “Come, non hai sentito l’annuncio dello speaker alla fine del primo tempo? Stava vincendo due a zero”. “Vi ho fregati” rispose il petisso con una risata delle sue. “Quel due a zero me lo sono inventato io per darvi una scossa facendomi amico lo speaker dello stadio”.

Il Napoli vinse il trofeo perché, contemporaneamente, la Juventus a Losanna, irritata con l’arbitro che aveva concesso un rigore agli svizzeri, assediarono il direttore di gara che fu costretto a sospendere la gara dando partita persa ai bianconeri.

Nella Coppa delle Fiere 1968, il Napoli affrontò due volte il Grasshopper, la squadra delle “cavallette” di Zurigo, spesso ai vertici del calcio elvetico. Con un gol di Altafini e due del piccolo Salvi, gli azzurri vinsero al San Paolo 3-1, poi persero a Zurigo 0-1.

Il Napoli, allenato da Chiappella, contava ancora su Altafini, Zoff, Pogliana, Bianchi, Juliano. Montefusco. C’erano in squadra anche Hamrin, Barison, Improta, in attacco giocavano Canzi e Manservisi. Non c’era più Claudio Sala, ceduto al Torino per 470 milioni. Le casse azzurre facevano acqua.

Il Napoli affrontò il Grasshopper la prima volta al San Paolo tre giorni dopo avere battuto la Juventus in campionato con un rigore di Altafini. Sullo slancio, la squadra trionfò sul Grasshopper per 3-1. “Doppietta” di Salvi dopo la rete di Altafini. Egidio Salvi era una minuscola ala bresciana che giocò appena sedici partite in due campionati col Napoli senza andare mai a segno. Trovò il gol in Europa, prima contro il Grasshopper e poi contro il Bienne, che il Napoli incontrò nuovamente nella Coppa delle Alpi 1969.

Nel match di ritorno a Zurigo, il Napoli fu sconfitto 1-0 dalle “cavallette”.

L’edizione 1969 della Coppa delle Alpi vide la partecipazione di dodici squadre fra svizzere, italiane, tedesche e belghe divise in due gironi. Il Basilea vinse il girone davanti al Napoli, il Bologna vinse l’altro girone. La finalissima registrò la vittoria del Basilea sul Bologna. Nel girone del Napoli giocarono oltre al Basilea, una seconda squadra svizzera, il Bienne, più la Sampdoria, i tedeschi dell’Eintracht Francoforte e i belgi del Waregem.

Il Napoli vinse contro le due squadre elvetiche. Batté il Bienne 2-0 (gol di Sportiello e Barison) e il Basilea 3-2 (a segno Barison, Montefusco e Salvi). Gennaro Sportiello, vent’anni, di Cassino, era cresciuto nelle giovanili del Napoli. Non giocò ma in campionato, ma fu presente nella Coppa delle Alpi segnando il primo gol al Grasshopper. Poi fu ceduto al Sorrento.

La sfida nella Coppa Uefa 1989-90 contro gli svizzeri del Wettingen, squadra di una cittadina nel nord della Svizzera sulle rive di un fiume, è legata ad un episodio clamoroso. Maradona era in piena crisi.

Diego giocò la partita di andata a Wettingen (0-0). Al ritorno, 1° novembre 1989, saltò il ritiro prima della gara con gli svizzeri. Si presentò direttamente al San Paolo per la partita. Allo stadio trovò questo comunicato della società: “Constatate le assenze dagli allenamenti e la mancata partecipazione al ritiro prepartita, si ritenga sospeso”. Bigon lo escluse dalla gara col Wettingen che il Napoli vinse 2-1 in rimonta con un gol di Baroni e un rigore di Mauro. Moggi era il direttore generale.

Maradona accusò la società di avere resa pubblica la sua esclusione all’ultimo momento per salvare l’incasso della partita, mentre era stato deciso già dal martedì precedente di tenerlo fuori. Gli spettatori furono 47.334 e l’incasso di un milione e mezzo circa di lire. Il giorno dopo, Diego si presentò a Soccavo cantando: “Ferlaino è il mio padrone, quando vuole giocherò”. E ai giornalisti si presentò così: “Sono il nuovo raccattapalle del Napoli”.

L’ultimo match del Napoli con gli svizzeri è stato con lo Young Boys del 23 ottobre a Berna (0-2). Giovedì i “giovani ragazzi” saranno al San Paolo.

Mimmo Carratelli

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