Pandev lo preferisco senza vestaglia

Il mio Livorno – Napoli – Il Napoli, vista la incombente festività, è ritornato in maglia azzurra e si è travestito da Napoli. Ma poi ha fatto l’Inter. – Leggendo imprecazioni e critiche, nessuno stavolta si è lamentato della maglia. – Leggendo i vari forum dei tifosi delle altre squadre, a parte gli juventini, mi […]

Il mio Livorno – Napoli

– Il Napoli, vista la incombente festività, è ritornato in maglia azzurra e si è travestito da Napoli. Ma poi ha fatto l’Inter.

– Leggendo imprecazioni e critiche, nessuno stavolta si è lamentato della maglia.

– Leggendo i vari forum dei tifosi delle altre squadre, a parte gli juventini, mi sono apparsi solo muri del pianto.

– Al Milan rimpiangono Liedholm e Bubu Evani; all’Inter, Herrera, Aldo Serena e Moratti padre; alla Roma, sono iniziate le prime lacrime per Lamela e per Pruzzo e alla Fiorentina rivorrebbero Baggio e Nippo Nappi.

– Per trovare tifosi soddisfatti ho dovuto visitare i forum “I love Parma” (però, se ci fosse stato Tino Asprilla…) e “Virtus Lanciano for ever”.

– Ormai ho compreso che il termometro umorale è piazzato solo sotto l’ascella del campionato. Il resto conta quanto una sfuriata di Della Valle.

– Allora perché ci incavolavamo così tanto quando in passato facevamo figurelle a Plzen e a Vaduz per privilegiare il campionato?

– Nonostante i punti persi anche con il modesto Livorno e una prestazione floscia assai, mi dispiace per i salici, ma il campionato resta un buon campionato.

– Anche perché, a leggere i numeri, resta uno dei migliori degli ultimi decenni. E lo dico soprattutto ai più giovani che forse gli è stato dimenticato di dire.

– Che poi non capisco cosa c’entri la preparazione atletica, quando il nostro tallone è la discontinuità. Il tarlo è nella testa.

– Se invece mi soffermo ad analizzare solo la partita, mi vien voglia di cambiare canale. Anche se poi, su Canale 5, c’è la D’Urso e allora preferisco tornare a vedere i lanci di Fernandez per la testa di Calle e sentire le filosofie di Adani.

– Adani se avesse giocato nello stesso modo di come racconta la tattica e le situazioni di gioco, sarebbe stato Baresi.

– Quando i tre quarti degli uomini in campo ci mettono la stessa determinazione e cattiveria di un Montolivo ad un’asta di beneficenza, gli altri possono fare ben poco. Specie se manca l’unico che può risolvere la partita con un numero. Specie se la partita non la chiudi al momento giusto.

– Fernandez-Brivitos, senza la balia, hanno dato la stessa sensazione di sicurezza di una sessione di prove libere da parte di Yuji Ide. L’unico pilota di F1 della storia a cui hanno ritirato la superlicenza per impedirgli di fare altri danni in giro per il mondo.

– Brivitos, a mio parere, non ha colpe sul gol del Livorno, ma se cappotti il tuo portiere vuol dire che sei attento quanto mister Magoo che attraversa la strada.

– Ghoulam, denunciato per danni a fine partita da un Ufo che vagava tranquillamente, per fatti suoi, nei pressi della Cintura di Orione, dopo discrete uscite, si è travestito anch’esso da mediocrità (anche se non rimpiango Reveillere in quella posizione).

– Su Maggio invece stavolta non voglio sparare. Gioca praticamente dal 2001 senza soste e comunque non rimpiango Reveillere in quella posizione.

– Inler? È tornato ai suoi vecchi costumi. Recupera la palla con classe e lentezza e la ridà all’avversario con classe e velocità.

– Non mi è dispiaciuto Jotto. Ma se davanti a sé ha avuto compagni travestiti da pali, a cosa serve?

– Avanti, salvo solo Mertens. Più impreciso del solito, ma unico a dare realmente fastidio.
Quel tiro a giro dal vertice dell’area ancora non so darmi pace che sia uscito.

– Hamsik? Lo preferisco travestito da donna rispetto a ieri. Pare quasi che scappi quando ha il pallone tra i piedi, come se gli provocasse un’allergia. Ecco, un’allergia alle sfere. Provasse a farle diventare quadrate.

– Pandev? Il rigore se lo è procurato lui, ma lo preferisco senza vestaglia, il cappello di lana e la candela tra le mani.

– Calle? Stranamente, si è travestito da fumo.

– Insigne? Si è travestito da aria.

– Duvan? Si è travestito da prugna. E siamo a Marzo.

– Le uniche cose che mi hanno strappato un misero sorriso:
Il taglio di Coda che mi ha ricordato un monaco de il Nome della Rosa.
La barzelletta di Rinaudo, ieri finalmente il migliore, raccontata prima della partita: se segno non esulto.
La parata di Reina su Paulinho.
La foto di Ronaldo (il fenomeno), che ho visto nell’intervallo, travestito da Ferrero Rocher.
L’ennesima vittoria di Malesani e l’ennesimo titolo conquistato da Ranieri.

– Ciò che non riesco a spiegarmi:
l’effetto del pallone, tipo ‘strummolo’, in occasione del pareggio livornese.
Il tiro a giro di Mertens che è uscito per un capello di Reina.
Sull’assist di Mertens, Duvan è stato scaltro quanto Brivitos.
La punizione finale di Ghoulam tra le braccia di Bardi. Lo preferisco quando va per Ufo.
Bardi che non ha compiuto alcuna papera.
Il ginocchio di Zuzu.
La convocazione di Paletta in nazionale.

– Detto ciò, e nonostante ciò, siamo a +7 dalla Fiorentina e la partita di domenica è più importante per la Roma che per noi. Speriamo che non abbiano ancora compreso che il campionato, se non è già finito, sia sul viale del tramonto.

– Infine, un ringraziamento a Sorrentino che stanotte ha citato Napoli e Diego. Non ho visto il film. Ho letto che a molti non è piaciuto, mentre intanto ha vinto l’Oscar.
Speriamo che ne capiamo di calcio così come ne capiamo di cinema…

Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.
Gianluigi Trapani

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