Il mio Napoli – Roma
– Grande Roma, bella Roma, irresistibile Roma, meravigliosa Roma e poi, mestamente, decade e crolla ancora.
– Potrebbe sembrare il filone di un discusso e vincente film di casa nostra, invece è ciò che è accaduto ieri. Anche ieri. Anche se la Curva B, ringraziando Paolo Sorrentino, ha avvalorato questo retro pensiero.
– In realtà è un loop che si ripete dai tempi di Rea Silvia, passando per i 7 re, l’Impero, per Falcao e Bruno Conti e per i successi di Totti e Batigol. Apici che hanno visto una postuma, inesorabile e lunga decadenza.
– Anche ieri, alle Idi di Marzo, è stata riproposta la stessa storica trama. Tricchitracchi, botte a muro, ricchi premi e cotillons e poi, alla fine, zero punti.
In attesa che il mesto sequel si appropri anche del finale di questo fantasmagorico campionato giallorosso…
– Difficile, certo, ma i colpi di scena sono sempre dietro l’angolo. O all’incrocio dei pali.
– E rimembrando gli antichi fasti capitolini, mi son dilettato a scovare le più belle locuzioni che hanno reso Roma “Kaputt mundi”.
– Per esempio, se penso al San Paolo e alla Roma, mi è venuto in mente d’istinto “Dura lex, sed lex” (E’ una legge dura, ma è la legge).
– Oppure, se penso alla serata di ieri, è nata spontanea “Stat sua cuique Calles” (A ciascuno è dato il suo Calle).
– Se invece penso alle due scoppole che abbiamo rifilato loro nel giro di qualche settimana, mi son ricordato l’antica “Ubi Rafa, Rudi cessat” (dove c’è Rafa, Rudi decade).
– Ma passiamo alla partita, non prima dell’amarcord a random:
Un 3-1 con gol di Careca dalla linea di fondo, due tuffi di Crippone, una espulsione di Pellegrini dopo 40 minuti che proprio non riusciva tenerLo e una punizione di Nela con Giuliani col braccio alzato come in un autobus;
Un 2-2 con stop di mano di Totti, una punizione di Pecchia, una guerriglia urbana fuori lo stadio e tutti a esultare perché la Roma non riuscì a festeggiare lo scudo a Napoli. Non capii mai quella gioia: per noi, quel pareggio volle dire Serie B;
Una sconfitta (1-2) allucinante con assedio. Tancredi e i pali in giornata di grazia e l’apertura delle prime crepe in quell’88, ma con uno dei gol più belli di Careca;
Un altro 1-2 con il solito gol annullato a Caffarelli e una rete fantasma di Bertoni;
Un 1-1 e Lui con la maglia n.16;
Il pallottoliere di Cavani regalato a Zeman.
– Ieri, esordio assoluto sul prato del San Paolo per il nuovo portiere: Doblas. Se parasse come è scritto nel suo nome, non avremmo bisogno manco del terzo.
– Formazioni rimaneggiate. Assenze rilevanti in entrambe le linee mediane. Forfait in extremis di Valon e Jotto per il Napoli, mentre nella Roma mancava Clemente De Rossi fermato dalla prova tv.
– Roma che senza Totti ha rinunciato anche a una vera punta di ruolo come Destro, puntando su un trio più veloce e meno offensivo: Florenzi, Gervinho e Bastos.
– In tanti hanno poi atteso sul campo l’olandese giallorosso. Peccato che Distrootman abbia giocato solo uno sputo di partita.
– Distrootman: nomen omen.
– Improvvisamente, ex abrupto (anche se quell’ex non ci azzecca), è entrato Taddei.
– Nel primo tempo, Roma pericolosa con Gervinho che ha superato Fernandez con una finta, ma che si è lasciato incantare da Reina. In Gervinho veritas.
E poco dopo, con un tiro dalla distanza di Bastos che il portiere spagnolo ha sventato in angolo. Manūs Reinae multum strepunt (Le mani di Reina fanno un grande rumore).
– L’assist più bello? Manco a dirlo di Reina che con i piedi ha pescato Gonzalone nell’opposta area di rigore. Il tiro è però finito abbondantemente a lato.
– La perla? Il guardalinee che, con la collaborazione di Rocchi, stravolgendo il regolamento, ha fermato per fuorigioco un’azione partita dal fallo laterale di Ghoulam.
Per la serie: Asinus asinum fricat (Un Rocchi gratta/loda un altro Rocchi).
– Tempo effettivo dei primi 30 minuti? 5, massimo 6. Partita spezzettata dai tanti falli, dagli infortuni e dall’improvviso Capodanno scaturito dall’ingresso dei tifosi avversari. Il tutto condito con un ritmo assai lento, una miriade infinita di passaggi sbagliati e un gioco mai fluido. Mentre qualcun altro ha pensato bene di giocare a nascondino.
– Unica azione degna di nota per noi: un tiro dal vertice dell’area di Mertens parato da De Sanctis in tuffo. Ma credo che l’avrei parato anch’io.
– Singolare quando Ghoulam, memore del fuorigioco precedente, non abbia lanciato lungo con le mani. “Perseverare diabolicum est” avrà pensato.
– La prima frazione si è chiusa con le reti inviolate e con le difese che hanno prevalso sugli attaccanti. A centrocampo, meno imprecisi i giallorossi.
– Nel secondo tempo, la Roma ha alzato il baricentro e ha cominciato a far girare il pallone più velocemente. Nonostante abrupto Taddei fosse adattato nel ruolo di Evander De Rossi.
– L’occasione più ghiotta è però capitata sui piedi di Calle. Solo in area, a tu per tu, ha scaricato su De Sanctis in uscita. Errore non da lui. Era l’alter ego.
Sul susseguirsi dell’azione, Higuain ha sparato fuori da favorevole posizione. Carpe quagliam (cogli la quaglia).
– Reina ha compiuto un altro prodigio su un tiro di Maicon deviato. Il brasiliano già si stava avviando ad esultare. Facilis dictu, difficilis actu (facile a dirsi, difficile a farsi).
– Intanto, col passare del tempo, sempre meno apparizioni azzurre si sono manifestate dalle parti di De Sanctis. Hamsik ha continuato a sbagliare tutti i passaggi, Dzemaili a produrre caos e gli esterni a badare solo alla fase difensiva. Mentre dietro abbiamo retto.
– È entrato Henrique e la squadra si è un po’ più equilibrata, ma la Roma non ha smesso di far girare il pallone sfiorando la segnatura con Florenzi. Non ci è arrivato per un soffio. In corpore nani.
– Al 76′, Rocchi ha fischiato la prima punizione del secondo tempo a nostro favore. Obtorto collo (controvoglia).
– Quando ormai non si riusciva più a tenere un pallone e la Roma sembrava che potesse cantarci la messa, ecco che Mertens ha recuperato un pallone nella loro tre quarti, l’ha servito a Ghoulam che nella sua prima discesa e il suo primo cross (stupendo) della gara, ha trovato lontano sul secondo palo Calle.
La testa del numero 7 l’ha schiaffata proprio nel sette: In trivio stat virtus (la virtù sta nell’incrocio). Gol. 1-0.
– Negli ultimi 10 minuti, l’unico brivido ce l’ha procurato sempre Maicon. Il tiro è uscito di un quid.
– Il triplice fischio è stato una liberazione. E lupus in nebula (lupa nella nebbia) a più 3. Con una partita da recuperare.
– Benitez in Coppa l’aveva vinta col ritmo e un gioco molto più offensivo, ieri invece l’ha spuntata con la difesa: Rafa artis omnis perdocet (Rafa insegna tutte le arti).
– Abbiamo sofferto, abbiamo retto e li abbiamo puniti. Quanto fanno godere queste vittorie così?
– Reina e Albiol (sbarbato) per me sono stati i migliori, ma una nota di merito va a Fernandez. Le due cazzate classiche le ha compiute, ma stavolta ha anche risolto situazioni assai complicate.
– Male invece in mezzo al campo. Dzemaili: minus habens, confuso come la regola della perifrastica passiva. Inler: non peggio di altre volte, ma troppo impreciso. Hamsik: s’è scordato come si passa il pallone.
Idee a centrocampo: tabula rasa.
– La Roma ha giocato meglio, ma ha perso. Accade qualcosa di simile anche all’andata. A parti invertite.
– Molto bello il tweet di Nainggolan dopo la partita: dare lezione e perdere…
Radja, la partita di Coppa Italia c’è stata un mese fa, eh.
– A proposito di citazioni, mentre Mazzarri elogia Rolando, l’Inter ha acquistato il centrale del Manchester per la prossima stagione: Veni, Vidic, Wc.
– A proposito di acquisti, ha dichiarato Di Marzio che Rafa ha molta stima per Lavezzi. Mentre intanto amici continuano a dire che è sua intenzione voler tornare. Se dovesse accadere ciò che non oso immaginare, qualche Rafaelita preparerà il falò della bandiera?
– Ma non voglio rattristarli. Godiamo di oggi. Pensiamo a Garcia che proprio non s’vo’ sta.
Rudi pro domo sua (Rudi, statt’a casa).
– Grande Roma, bella Roma, meravigliosa Roma, ma da qui alla fine del campionato, non potremmo giocare sempre con la Roma?
– Comunque mo’, al centro del villaggio, è nu burdell’.
– E chiudo con una scarica:
Ave Rudi, vincituri te salutant (Rodò, statt’bbuon). Alea schiatta est. Hai perso di nuovo. Repetita iuvant (le cose ripetute aiutano).
Nunc est bibendum (ora si deve bere). Prosit (alla salute tua).
Ad maiora…
… mo’ pareggi. 5 minuti.
Forza Napoli Sempre
La 10 non si tocca.
Gianluigi Trapani
Post scriptum: siamo alla resa dei conti. Dries irae.