Il Napoli sfida il Porto di Martinez e del “trivela” Quaresma

Tutti i brasiliani vanno a giocare in Portogallo, dice Rafa Benitez. Stessa lingua, stesso gusto del calcio palleggiato. Otto brasiliani ha il Porto. I due portieri, tre difensori, due centrocampisti e il giovane attaccante Kelvin (20 anni). Possesso palla e scambi ravvicinati. La ragnatela per imprigionare il Napoli, e poi Jackson Martinez per il gol. […]

Tutti i brasiliani vanno a giocare in Portogallo, dice Rafa Benitez. Stessa lingua, stesso gusto del calcio palleggiato. Otto brasiliani ha il Porto. I due portieri, tre difensori, due centrocampisti e il giovane attaccante Kelvin (20 anni). Possesso palla e scambi ravvicinati. La ragnatela per imprigionare il Napoli, e poi Jackson Martinez per il gol.

Fra i “draghi” di Oporto ecco il “piccolo zingaro” Ricardo Quaresma (1,73, padre gitano), oggi trentenne e indimenticabile flop nell’Inter di Mourinho (2008) lasciando il ricordo della sua specialità, la “trivela”, il colpo di esterno ad effetto. Mi riesce, diceva, perché ho i piedi storti. E’ un giocatore appassionato di finte e dribbling, rigorista, attaccante sulla destra, un po’ come Cristiano Ronaldo. L’asso assoluto è il colombiano Jackson Martinez, 27 anni, centravanti possente che piaceva molto al Napoli, 14 gol in 21 partite del campionato portoghese.

Per 27 volte campione del Portogallo, consecutivamente negli ultimi tre anni, otto volte negli ultimi dieci, campione d’Europa nel 2004 con Mourinho, il Porto è incappato in una stagione infelice (esonerato l’allenatore Fonseca), ormai fuori dalla lotta per lo “scudetto”, il Benfica è avanti di nove punti, ed estromesso dalla Champions (5 punti in sei partite). L’Europa League è l’obiettivo residuo della stagione.
Quaresma, Martinez e il portoghese Silvestre Varela sono le tre frecce dell’attacco nel 4-3-3 di partenza, ma poi il brasiliano Fernando gioca davanti alla difesa a quattro e due mediani si oppongono e costruiscono (il belga Defour e il brasiliano Carlos Eduardo). Dunque, un più credibile 4-1-2-3. La presenza di cinque brasiliani, compreso il portiere Helton, tra difesa e centrocampo, rappresentano l’inizio e il fulcro del gioco del Porto.

L’arma vincente del Napoli potrebbero essere la velocità e l’incisività superiore sulle corsie esterne. Sarà una gara combattuta. Il Porto è reduce dalla facile vittoria contro l’Arouca (4-1), il Napoli dalla difficile vittoria sulla Roma che però ha esaltato le doti di carattere e combattività della squadra.

Questi ottavi di Europa League non appaiono insormontabili e c’è il ricordo di quarant’anni fa dell’impresa del Napoli di Vinicio in Portogallo. Un Napoli senza sbavature con molti giocatori in ripresa (in ritardo il solo Hamsik) può saltare l’ostacolo portoghese. Dalla “saracinesca” di Reina alle chance offensive di Higuain, Callejon e Mertens, un trio da 43 gol, ci sono gli “estremi” per sperare in una felice avventura.
Mimmo Carratelli

EUROPA LEAGUE.
Ottavi di finale.
Andata, 13 marzo:
Porto-Napoli (ore 19), Juventus-Fiorentina (ore 21,05).
Ritorno, 20 marzo:
Napoli-Porto (ore 21), Fiorentina-Juventus (ore 19).

21 marzo: sorteggio degli accoppiamenti per i quarti (3 e 10 aprile)
11 aprile: sorteggio degli accoppiamenti per le semifinali (24 aprile, 1 maggio)
Finale: 14 maggio allo Juventus Stadium.

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