La bufala dell’arretramento di Hamsik

Una favola gira a Napoli in questi giorni. Le tre vittorie in una settimana con Milan, Roma e Sassuolo, due delle quali giunte senza prendere gol, sarebbero figlie di una nuova posizione in campo di Marek Hamsik. I famosi venti metri più indietro di cui tanti parlano sui giornali e in tv. La svolta sarebbe questa. […]

Una favola gira a Napoli in questi giorni. Le tre vittorie in una settimana con Milan, Roma e Sassuolo, due delle quali giunte senza prendere gol, sarebbero figlie di una nuova posizione in campo di Marek Hamsik. I famosi venti metri più indietro di cui tanti parlano sui giornali e in tv. La svolta sarebbe questa. Hamsik arretrato. Non per rovinarvi la sorpresa: l’arretramento non c’è. Non esiste. Come del resto ha dichiarato lo stesso Benitez a Sky quando Massimo Ugolini gli ha rivolto la domanda sulla posizione di Hamsik. Vediamo.

Il primo grafico qui sotto è la ricostruzione della posizione media occupata da Hamsik nella prima partita giocata in trasferta dal Napoli in campionato, contro il Chievo. Che cosa è la “posizione media”? E’ la media fra le posizioni in cui avvengono tutte le giocate di un calciatore. Non solo i tocchi in attacco, ma anche i falli fatti, i contrasti, i palloni intercettati e recuperati (*). Dunque: pure i suoi rientri difensivi. Ebbene, la posizione in campo di Hamsik a inizio stagione era dunque questa:

Memorizzata? Ora vediamo la posizione di Hamsik in casa della Juventus, vale a dire l’ultima partita giocata per intero prima dell’infortunio al piede che lo ha tenuto a lungo fuori.

Come si vede, è sempre a cavallo fra la prima e la seconda fascia di erba dopo la metà campo (per avere un riferimento). Ora vediamo la sua posizione media nella partita di ieri contro il Sassuolo, quella del presunto arretramento.

E’ più dietro? Mmm. No. E’ sempre lì dov’era con Chievo e Juventus. Anzi, anzi. A guardar bene, a voler essere pignoli, contro il Sassuolo è pure un pochino più avanti. Per avere sotto occhio il quadro completo, vediamo i grafici delle tre partite uno sopra l’altro.

La favoletta dell’arretramento di Hamsik consente di sostenere che esistano un ravvedimento operoso di Benitez e la rimozione di pregiudizi da parte di Rafa. Dopo le aspre critiche al cosiddetto integralismo di Benitez, diventate feroci nei salotti tv dopo il 3-0 subito a Bergamo, ora per spiegare e raccontare i nuovi risultati positivi si deve far ricorso alla tesi secondo cui Benitez  ci ha ripensato e ha ritoccato il Napoli: ascoltando e accogliendo consigli. In realtà il 4-2-3-1 non è cambiato mai. In fase di non possesso, il Napoli si ridisegna da sempre con il 4-4-2 (del quale il 4-2-3-1 è una variante) o con il 4-4-1-1. Anche il 4-1-4-1 che abbiamo visto a tratti nel finale con il Sassuolo è una variabile dell’atteggiamento tattico caro a Benitez: basta aver giocato una decina di partite a Pes oppure a Fifa per saperlo. Va aggiunta un’ultima cosa: la posizione media di Hamsik in questa stagione è la stessa che occupava nel Napoli un anno fa. Il suo rendimento è migliorato perché la condizione atletica sta crescendo.
Il Ciuccio

(i grafici sono curati dalla società Opta e si trovano sul sito di Tuttosport)
(*) per la definizione ringrazio Antonio Gagliardi, match analyst dello staff tecnico del ct Cesare Prandelli.

 

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